Al via da inizio 2025 la sperimentazione della nuova sanità territoriale e di prossimità in Toscana. Regione Toscana, assessorato regionale alla Sanità e la Direzione regionale Sanità-Welfare e Coesione, insieme a Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Toscana, hanno individuato oltre 30 luoghi in cui avviare la sperimentazione tesa ad anticipare la messa a regime della nuova organizzazione della sanità territoriale e di prossimità, in conseguenza degli investimenti del Pnrr in campo sanitario e dell’applicazione da parte della Regione Toscana del DM 77, i cui effetti generali si vedranno nel 2026. Una iniziativa che dà seguito a quanto concordato fra le organizzazioni sindacali e la Regione sui progetti “A casa in buona compagnia” e “Connessi in buona compagnia”. I luoghi di sperimentazione della sanità territoriale sono stati annunciati oggi durante l’incontro pubblico all’hotel Albani di Firenze tra i vertici delle tre Asl territoriali, i dirigenti delle zone coinvolte nella sperimentazione, l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, i rappresentanti sindacali dei pensionati.
Ecco l’elenco delle strutture individuate per l’Asl Tse nella provincia di Arezzo:
COT di Arezzo (Zona Aretina), Ospedale di Comunità di Montevarchi (Zona Valdarno), Casa di Comunità di Castiglion Fiorentino (Zona Val di Chiana Aretina)
Questi le attività che saranno sperimentate nelle strutture individuate: descrizione dei servizi presenti; semplicità di accesso, di presa in carico e di relazione; attività di prevenzione (con particolare riguardo alla individuazione precoce della fragilità nell’anziano); identificazione della Casa di Comunità per le urgenze minori e di continuità delle cure nei percorsi della cronicità e della fragilità; effettiva integrazione socio sanitaria e funzionamento dei punti unici di accesso; effettiva realizzazione di attività di tipo comunitario e di promozione della salute; miglioramento del rapporto ospedale-territorio nel percorso di presa in carico dei pazienti; organizzazione della assistenza domiciliare.
Nei singoli territori saranno promosse attività ed incontri per favorire la conoscenza dei servizi svolti nelle nuove strutture con la nuova organizzazione. La sperimentazione verrà avviata in modo puntuale in ogni singolo territorio e il percorso verrà monitorato dal tavolo regionale tra assessorato e sindacati pensionati. Le sperimentazioni dovranno dar conto dei loro esiti entro il giugno successivo.
LA DELIBERA “NUNZIATINA”
Durante l’incontro all’Albani di Firenze si è discusso anche dell’applicazione della cosiddetta delibera “Nunziatina”, approvata dalla giunta regionale lo scorso luglio. Una delibera che, abbattendo la reiterazione di inutili certificati, ha semplificato i percorsi di erogazione in regime di assistenza integrativa per i malati cronici; è stata ribattezzata “Nunziatina” dal nome della signora che durante un’assemblea del sindacato pensionati intervenne per raccontare la sua storia e la sua battaglia contro la burocrazia. Grazie a questa misura, in Toscana, per migliaia di pazienti e le loro famiglie è più semplice e accedere a dispositivi medici per le persone che presentano alcune precise condizioni cliniche e terapeutiche irreversibili, come ad esempio para o tetraplegici ma anche tanti altri che, per varie malattie, hanno un’incontinenza o gli è stata praticata una stomia permanente.
LE DICHIARAZIONI
Alessio Gramolati (segretario generale Spi Cgil Toscana): “Come Spi Cgil Toscana abbiamo raccolto nelle piazze e nei mercati, giusto un anno fa, 127mila firme di cittadine e cittadini toscani ‘impazienti’ di vedere finalmente affermarsi nel paese una politica sociosanitaria all’altezza dei bisogni e dei cambiamenti in atto. Oggi, da quelle proposte si possono presentare i primi risultati. C’è un percorso strutturato e condiviso con l’esplicito obbiettivo di fare della sanità territoriale un luogo di reale prossimità, nel quale sia centrale il paziente e non solo la patologia. I luoghi delle sperimentazioni diventeranno palestre democratiche di innovazione e di miglioramento della nostra sanità, mentre la delibera Nunziatina ha già dato i primi esiti a favore di tantissimi pazienti e delle loro famiglie. Siamo davanti a sfide che solo il pubblico può vincere e che impazientemente siamo impegnati a realizzare”.
Viviano Bigazzi (segretario generale Fnp Cisl Toscana): “Abbiamo bisogno di un sistema socio-sanitario che prenda in carico le persone, in particolare anziani e non autosufficienti, dando risposte e servizi ai loro bisogni. Rivendichiamo un sistema territoriale efficace, vicino alla gente. La sperimentazione concordata ci consentirà di verificarne la sua bontà e di arrivare pronti per l’estensione sull’intera regione Toscana nel 2026.”
Annalisa Nocentini (segretaria generale Uil Pensionati Toscana): “Sappiamo che la presa in carico delle persone fragili non può essere un problema burocratico lasciato direttamente al singolo, ma deve essere un problema di cui la comunità e quindi la sanità si fa carico. Da maggio ad oggi – quando abbiamo richiesto unitariamente come CGIL, CISL e UIL pensionati un tavolo specifico – è già passata la delibera Nunziatina e presentiamo oggi questa forma nuova di sanità territoriale, con la necessità della presa in carico soprattutto della persona fragile, indipendentemente dall’età. La nuova organizzazione prenderà in carico direttamente la persona senza farla ammattire nei gangli della burocrazia. Un sistema nuovo di riorganizzazioni a costo zero che andrà incontro sia all’esigenza del cittadino che a quella di sistemare una serie di servizi che molto spesso cominciano ad avere dei problemi”.