Il Paese, dopo primi timidi segnali di ripresa, rischia di tornare in una fase di recessione.
Mancanza di investimenti, mancanza di una politica industriale per la creazione di lavoro,
schizofrenia rispetto ai programmi pluriennali per le infrastrutture, assenza di interventi per la messa in sicurezza del territorio (dissesto idrogeologico) e degli edifici pubblici e privati (rigenerazione, antisismico), interventi fiscali volti a premiare l’evasione e a mettere in discussione la progressività, si sommano ad una manovra finanziaria che punta più a meri interventi assistenzialistici che non al rilancio dell’occupazione.
Eppure gli spazi per una politica volta a creare nuova e stabile occupazione e per difendere il lavoro ve ne sarebbero, se solo il Governo prendesse atto che, di fronte ai grandi problemi del Paese, serve una grande stagione di confronto e collaborazione con le forze sociali e produttive.
La piattaforma varata da CGIL, CISL e UIL, il 22 ottobre scorso contiene infatti proposte ed idee utili al Paese, ai lavoratori e alle imprese di cui chiediamo si tenga conto.
Dentro questa più generale rivendicazione per il lavoro e lo sviluppo si colloca la mobilitazione di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil per il rilancio del settore delle costruzioni e dei materiali (cemento, lapidei, laterizi, legno) dopo 10 anni di crisi che hanno comportato la perdita di 600 mila posti di lavoro, la scomparsa di 120 mila aziende (il 90% delle quali artigiane e di piccole dimensioni) e il collasso di grandi imprese e cooperative, con il conseguente blocco di importanti opere infrastrutturali.
Le nostre proposte:
- Tavolo di crisi del settore, da istituire a Palazzo Chigi;
- Nuovo piano di investimenti per avviare le opere;
- Completamento delle opere incompiute;
- Revisione mirata del Codice Appalti;
- Sistemi di qualificazione delle imprese;
- Rafforzamento del Durc con la congruità;
- Qualificazione delle stazioni appaltanti;
- Contrasto al dumping contrattuale;
- Istituzione di un Tavolo interministeriale per il lavoro nel settore dei materiali da costruzione;
- Nuovi incentivi sulla Formazione;
- Rafforzamento degli incentivi per ristrutturazioni, anti-sismico, risparmio energetico, bonus mobili;
- Misure per favorire la ricerca tecnologica nei settori cemento, legno, lapideo, laterizio;
- Interventi per incentivare l’utilizzo delle pietre e dei materiali locali;
- Misure per le politiche abitative;
- Messa in sicurezza del territorio, contro i rischi sismici ed idrogeologici;
- Misure per il recupero, le ristrutturazioni, la riqualificazione urbana;
- Messa in sicurezza degli edifici pubblici;
- Fondo nazionale di garanzia creditizia per la competitività delle imprese;
- Interventi sul sistema bancario per sostenere le imprese che operano per la PA (riducendo i tempi lunghi di pagamento).
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