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RIFUGIATI: DARE UN FUTURO AI MINORI NON ACCOMPAGNATI

l’Europa – affermano Cgil, Cisl e Uil – deve abbandonare la logica dell’egoismo e dell’ipocrisia ed aprire le porte a chi fugge dalla guerra, della povertà e della disperazione”
21 giugno 2016

E’  l’appello lanciato ieri da Cgil, Cisl e Uil nella Giornata  Mondiale del Rifugiato 2016. “Su 50 mila persone sbarcate quest’anno sulle nostre coste, oltre 7 mila sono minori non accompagnati, il doppio rispetto al 2015. Lo ha documentato l’Unicef. Questi bambini ed adolescenti hanno affrontato spaventosi rischi per arrivare in Europa,
attraversando il deserto del Sahara, tra privazioni e violenze; sono stati poi caricati su gommoni e carrette del mare e lasciati al loro destino da trafficanti criminali”, denunciano i sindacati in una nota.

“Molti di loro non ce l’hanno fatta e sono scomparsi nel Mediterraneo -assieme ai 2.800 morti dei primi cinque mesi del 2016; altri affrontano ulteriori difficoltà nei centri di accoglienza, privati dei loro genitori e con la prospettiva di un futuro incerto. A loro – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – il sindacato italiano vuol dedicare la
Giornata Mondiale del Rifugiato, chiedendo all’Italia ed all’Europa di istituire corridoi umanitari per questi piccoli rifugiati, creare per loro ponti e non muri, offrire una volta arrivati in Europa un percorso concreto di accoglienza e protezione, sanando gli orrori che
questi bambini hanno dovuto soffrire, a partire dalla perdita delle loro famiglie”. “Bisogna soprattutto evitare – proseguono le tre confederazioni – che questi minori spariscano, come purtroppo è successo in precedenza per circa 10.000 di loro, perché la scomparsa di un bambino può significare traffico di esseri umani, nuovo schiavismo, traffico d’organi e violenze di vario tipo”.
“Vogliamo anche dedicare la giornata – hanno detto i sindacati – ai 20 bambini morti di sete la settimana scorsa ad Assamaka, nel deserto del Niger. Loro sognavano un nuovo futuro ed hanno invece sofferto la peggiore delle morti. Perché questo non continui a succedere, l’Europa – affermano Cgil, Cisl e Uil – deve abbandonare la logica dell’egoismo
e dell’ipocrisia ed aprire le porte a chi fugge dalla guerra, della povertà e della disperazione”. Cgil, Cisl, Uil “chiedono al Governo Italiano, e all’UE di uscire dalla gestione emergenziale, esprimono grande preoccupazione per la deriva culturale ed etica rispetto al tipo di accoglienza messa in campo per i minori non accompagnati che rischiano di essere segregati, ed esposti a fenomeni di ghettizzazione
ed emarginazione”.

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