“Il contratto viene dato da molti per fatto, leggo sui giornali che ormai è tutto in discesa. Ma io non ne sono convinta: credo invece che ci sia ancora molta strada da fare, e non in discesa”. Ha esordito cosi ieri Susanna Camusso, nel suo intervento al comitato centrale della Fiom, convocato per fare il punto sulla trattativa con Federmeccanica sul rinnovo del contratto. La partecipazione del segretario generale della Cgil al parlamentino dei metalmeccanici è, di per sé, un evento che non si verificava da tempo, scrive Nunzia Penelope sul Diario del lavoro. Ed è la prova che il momento è grave e serio: in ballo, infatti, c’è molto più del contratto dei meccanici, c’è l’esistenza stessa dei contratti nazionali. Lo ha ribadito esplicitamente Camusso: “ per noi rinnovare i contratti nazionali e’ fondamentale. Al di là del merito, e’ necessario dimostrare ai lavoratori che il contratto nazionale esiste, e che il suo ruolo resta quello di tutelare il salario, e, quando possibile, aumentarlo”.
Ma tutte le alchimie che le imprese hanno proposto nel corso della trattativa dei metalmeccanici – decalage, assorbimento, ecc- dicono una sola cosa: “che si può programmare, invece, la riduzione del salario”.
“Per la prima volta – osserva Camusso – rischia di determinarsi una condizione per cui non è piu’ scontato che sia il contratto nazionale il principio regolatore del rapporto di lavoro”. Se lo schema è’ “mettere le aziende in condizione di fare tutto loro”, ciò che rappresenta un vincolo, e quindi anche il contratto, va eliminato. (…)
“Quindi per noi oggi è fondamentale rinnovare i contratti. Al di là del merito, occorre dimostrare ai lavoratori che il contratto nazionale esiste e ha un ruolo preciso”. (…) Inoltre, con l’accordo dei metalmeccanici andrà anche sanata la stagione di accordi separati:
“Abbiamo tutti una grande responsabilità – ha osservato Susanna Camusso- e quando Federmeccanica dice che o si fa il contratto con tutti o non si fa, credo sia sincera. Ha capito, finalmente, che c’e’ anche un problema di rappresentatività. Problema che tra l’altro hanno anche le imprese. Quindi, bene se nel contratto nazionale ci saranno
anche le regole sulla rappresentanza”.
Il testo integrale dell’articolo di Nunzia Penelope sul sito del
Diario del lavoro:
http://www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=61829#.WBqvk_T3fIV
Sempre sul Diario del lavoro da segnalare un articolo di Fernando
Liuzzi sull’andamento della trattativa dei metalmeccanici:
http://www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=61830#.WBqy6fT3fIU
Su Rassegna Sindacale la dichiarazione del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini: “Non siamo alla vigilia di un accordo, a oggi la condizione di poter chiudere presto e bene non c’è”. In
particolare, secondo Landini, le distanze restano sui temi della formazione, del diritto allo studio, dell’orario di lavoro, degli appalti e dell’inquadramento. E restano soprattutto sul salario: “È necessario che Federmeccanica faccia dei cambiamenti, il suo passo in avanti non è ancora sufficiente”.
La trattativa intanto va avanti. Oggi è in programma un nuovo incontro tra imprese e sindacati di tipo “tecnico”, mentre martedì 8 novembre si terrà un vertice di carattere “politico” (cui parteciperanno le segreterie nazionali dei sindacati e una delegazione allargata di Federmeccanica), nel quale verrà affrontata la questione del salario.
In quell’occasione, ha concluso il segretario generale della Fiom, “andremo a verificare se ci sono le condizioni per andare verso una fase più stringente del negoziato o se permangono punti di diversità”.
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