Il XXI Congresso della Camera del Lavoro di Arezzo si svolge in un contesto particolarmente complesso e per alcuni aspetti addirittura drammatico vista la concomitanza con una guerra nel cuore dell’Europa della quale ci preoccupa anche la possibile escalation. Raggiungere e conservare la pace impone non impegnarsi a fornire armi occasioni e motivi di guerra, così come previsto dalla nostra Costituzione e lo spirito di pace della Carta delle Nazioni Unite.
Rappresentare le urgenze attraverso l’identificazione e successiva declinazione di “parole (o argomenti) chiave” per le quali con l’approfondito dibattito e discussione svolta fin dai congressi di base con le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati, si porta a sintesi nel documento politico la strada da percorrere e gli obiettivi da raggiungere nei prossimi 4 anni. Salario, Precarietà, Salute e Sicurezza, Previdenza, Fisco, Sanità, Istruzione, Trasporti, Stato, PNRR, Transizione ecologica-digitale, Democrazia Rappresentanza e Territorio sono le argomentazioni urgenti da affrontare e sostenere con la nostra indipendenza e autonomia nel rapporto con la politica e con le nostre controparti.
Il Congresso assume la relazione del Segretario Generale della Camera del Lavoro di Arezzo uscente compagno Alessandro TRACCHI, tutti gli ineterventi del dibattito e le conclusioni della Segretaria Generale della CGIL Toscana compagna Dalida ANGELINI.
La compattezza raggiunta nella discussione dal gruppo dirigente la strategicità della nostra composizione della rappresentanza fin dal ruolo degli RSU RSA che va ampliata dentro i singoli posti di lavoro pubblici e privati in attesa di una legge sulla rappresentanza urgente e necessaria, ci consegna una CGIL determinata a farsi portavoce del cambiamento che parte dalle condizioni del posto di lavoro per arrivare ad una proposta di società equa ed eco socio sostenibile, dove l’estensione dei diritti e la redistribuzione della ricchezza in spirito solidaristico permetta la piena occupazione, integrazione ed emancipazione collettiva.
Per la CGIL la violenza sulle donne è un problema che riguarda l’intera società; è riconosciuto come un problema culturale, pertanto attraverso l’attenzione al riconoscimento di tutti quei segnali che indicano inizio di prevaricazione, l’ Organizzazione si impegna a perseguirli.
Per la CGIL affrontare il tema della precarietà del lavoro è una priorità che impegnerà tutto il Gruppo Dirigente partendo dalla costituzione di un Coordinamento tra le Categorie e la presenza della Confederazione.
La Commissione Politica del Congresso della CGIL assume il documento politico della Scuola che si allega a questo documento.
Il Congresso della CGIL di Arezzo ritiene opportuno prendere in considerazione la possibilità di interrogare l’ Organizzazione su eventuali possibili modifiche statutarie o loro diversa articolazione in materia di incompatibilità di funzione tra carica sindacale e politica.
Per la CGIL è importante estendere il confronto con il mondo delle associazioni per determinare un blocco sociale che permetta nelle peculiarità reciproche di affrontare la complessità degli argomenti partendo dall’analisi comune del problema per arrivare alla condivisione delle possibili soluzioni. In questa società, trasformata in un modello dominante, di individualismo egoistico, riaffermare i valori della condivisione della partecipazione dell’antifascismo e della solidarietà diviene un principio fondamentale per perseguire il cambiamento. Partendo dal tema urgente della pace per consolidare l’idea di contrarietà in tutto e per tutto alla guerra, a tutte le guerre, e fare della partecipazione democratica e del confronto la piena autonomia e autodeterminazione dei
popoli. Anpi Arci Libera e tutte le associazioni che assieme a noi condividono il contrasto al disagio sociale.
In tutto questo riveste un ruolo fondamentale il territorio. E’ dal territorio che si parte per la creazione, anche attraverso il proselitismo, di radici solide e ramificate, tali da fortificare le basi per il cambiamento. Dal territorio si creano nelle sedi CGIL non solo le case comuni dove rivolgersi per risolvere i problemi del lavoro, ma dei veri e propri presidio di ascolto e di accoglienza per tutti i cittadini. Nelle sedi CGIL daremo risposta ai problemi quotidiani di tutti e allo stesso tempo perpetuare nella nostra missione di salvaguardia della democrazia a tutela dei principi costituzionali e della trasmissione dei valori antifascisti.
Il territorio deve rispondere ed attivarsi sperimentando esperienze di ricostruzione della catena del lavoro attraverso dinamiche nuove che mettano in sinergia Confederazione, Categorie, ricomponendo sito, filiere, appalti, servizi. Le Camere del Lavoro sono centro di discussione che fa della trasversalità una metodologia di lavoro, al fine di affrontare con forza e determinazione i singoli problemi, proponendo soluzioni che tengano assieme tutti gli aspetti.
Le zone del nostro territorio devono rafforzare il confronto con i nostri delegati, mantenendo attive le assemblee di zona e in modo da sviluppare le esigenze delle lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati.
Le Camere del Lavoro, saranno garanzia della continuità degli impegni presi nel Congresso.
Per la CGIL le Aree Interne saranno oggetto di forte attenzionamento.
Serve avviare una discussione programmatica per abbattere il gap che queste zone impervie
impoverite e tagliate fuori dai servizi, ma essenziali per una nuova idea di futuro e di sviluppo sostenibile, debbano riprendere la loro funzionalità. La contrattazione diviene elemento qualificante; mettere assieme tutte le parti incrociando le necessità con la programmazione permetterà di dare risposte alle problematiche esistenti progettando uno sviluppo e una moderna funzionalità di queste realtà sociali.
Comments are closed here.