Lo Spi Cgil si prepara alla mobilitazione contro i tagli al Fondo per la Sanità Pubblica che passerebbe dal 7% del PIL con il Ministro Speranza al 6,2 per il 2024 e 2025. A questi si aggiungono tagli del PNRR sugli investimenti Missione 6 e quindi a rischio le case di comunità già progettate, ospedali di comunità e centrali territoriali. Si tagliano quei servizi che la pandemia ci ha insegnato essere essenziali per i territori e fondamentali per non intasare i Pronto Soccorso già in forte difficoltà per carenza di personale .
Lo Spi Cgil rivendica una sanità pubblica universale e territoriale quale bene di tutti i cittadini e per tale motivo il Fondo Sanitario Nazionale ha bisogno di essere aumentato e non diminuito. Il sindacato, infine, chiede nel rivendicare a livello nazionale il superamento del tetto economico fermo al 2004 per le assunzioni del personale necessario ad una risposta corretta di quella sanità pubblica che non crei diseguaglianze di alcun tipo.
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