In questi giorni imperversa giustamente la vertenza Cantarelli. Tutto il possibile per salvare posti di lavoro in un azienda in crisi, la Filctem Cgil obiettivamente sta dando il massimo e ora va visto se la dichiarazione d’interesse dell’imprenditore aretino Rinaldi può veramente diventare opportunità.
Dobbiamo senza dubbio difendere il lavoro esistente. Ma come Sindacato, a mio avviso, abbiamo anche l’obbligo di lavorare al dibattito e alle azioni capaci di far sí che si creino anche opportunità per nuovi posti di lavoro.
In questi ultimi anni il lavoro si è “perso“, pensate che nella provincia di Arezzo in soli 5 anni è scomparso l’equivalente di 17.000 posti a tempo pieno! (rilevato da dati INAIL). Ora, in Valdichiana – per la precisione a Castiglion Fiorentino – il vecchio, controverso e discusso progetto della centrale a biomasse a sostituzione dell’ex zuccherificio Sadam, non solo non piace alla maggioranza della popolazione, ma è stato confermato non idoneo dalla sentenza del Tar.
Perchè progettare contro il territorio quando “con e per il territorio” possiamo trovare soluzioni alternative? La Cgil di Arezzo, a gennaio, abbiamo presentato un progetto alternativo alla centrale e che va incontro ad una grande vocazione della vallata: l’agro alimentare.
Sarebbe il così detto uovo di colombo, ma non è così scontata la possibilità. Il governo ha indicato un commissario per attivare la centrale, per la Cgil, e non solo, quest’atto è arbitrario e non coerente con i pronunciamenti istituzionali e persino dello stesso Tar… staremo a vedere. Una cosa è certa, i Lavoratori (oltre 30) sono entrati in mobilità e l’Eridania (la committente dell’ex zuccherificio) non può levarsela solo con l’idea della centrale che, ripeto, nessuno vuole.
La nostra idea è puntare sulle aziende bio e Ipg che rappresentano una risorsa enorma per il territorio e che, certamente, con l’eventuale insediamento di una centrale a bio masse di quelle dimensioni avrebbero, per il loro tipo di produzione, vita dura. Il territorio pensiamo che dovrebbe sfruttare questa loro importante presenza per coordinarla con l’attività commerciale e turistica, chi lo fa ha successo. Inoltre la Valdichiana detiene il primato toscano per la produzione di frutta, solo che questa viene raccolta e portata via tutta. E’ mai possibile non poter consorziare queste realtà con un sito produttivo di stoccaggio e trasformazione di questi prodotti della terra?
Come potete vedere la nostra proposta non inventa o propone qualcosa di impossibile ma solo un progetto “con e per il territorio”.
Se i nostri amministratori, se le istituzioni e associazioni imprenditoriali, si mettessero a cooperare sviluppando le proposte dei sindacati, insieme con questi presupposti probabilmente per la Valdichiana vi sarebbe sul serio una svolta.
Alcune mosse (bio mosse) sono necessarie:
– che i piccoli produttori bio e Ipg siano messi in condizioni di coordinarsi dato che l’unione fa la forza, noi su questo siamo convinti assertori delle reti d’impresa;
– che i Sindaci della vallata si riuniscano per fare il punto sulla riconversione della ex sadam e si cominci a lavorare su idee alternative (la nostra ci piace, non siamo gelosi e comunque siamo aperti ad altre soluzioni);
– che sia successivamente convocata la Regione, la Provincia, la Eridania, tutti i Comuni interessati oltre che le parti sociali.
Eridania incontrerà il sindaco di Castiglion Fiorentino, bene! Ma da solo quel Comune può far poco, quindi servono azioni collettive con obiettivi a più lungo raggio.
La politica deve rimettersi al lavoro per creare lavoro. Solo così, solo cooperando potremo assicurare opportunità per questa vallata.
Alessandro Mugnai
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