21 agosto 2015
Care compagne e cari compagni,
in attesa di produrre ulteriore, più dettagliato e possibilmente unitario, materiale sulla
difficile fase che stiamo attraversando, inviamo un breve riepilogo sulla riunione svoltasi oggi
presso la Prefettura. In allegato il Verbale della Prefettura.
Senza risultato l’incontro dal Prefetto
Il 20 di agosto le Organizzazioni Sindacali hanno incontrato Toscana Energia presso la
Prefettura di Firenze per il tentativo di conciliazione (atto dovuto) in seguito alla
dichiarazione dello stato di agitazione decisa nelle assemblee dei lavoratori e delle lavoratrici
di Toscana Energia, svoltesi il 6 agosto scorso.
Nonostante il positivo tentativo della Prefettura, rappresentata dal Vice Prefetto Agg. Dott.
Arancio, di avvicinare le posizioni, l’incontro ha nuovamente registrato la sordità alle
richieste avanzate dall’Assemblea Generale dei Lavoratori e delle Lavoratrici e la chiusura
totale al dialogo da parte del gruppo dirigente di Toscana Energia che in “modo salomonico”
si è limitato a mantenere la propria posizione: “… non è colpa nostra noi ci limitiamo ad
applicare soltanto la legge …, … non saremmo interessati ad applicare il jobs act ai lavoratori
che passeranno …, … anzi sappiamo e ci rendiamo perfettamente conto che questo
rappresenta un danno enorme per i lavoratori ma riguarda un tema nazionale e non
possiamo farci nulla …
L’unico impegno, anche questo verbale, che l’azienda ha continuato a
manifestare al tavolo è quello della disponibilità ad applicare eventuali nuove norme
emanate a livello nazionale eventualmente migliorative delle attuali anche ai 42 lavoratori
interessati dal passaggio al nuovo gestore.
Le Organizzazioni Sindacali presenti all’incontro in Prefettura hanno contestato una simile
posizione giudicandola assolutamente opportunistica e ingiusta nei confronti dei lavoratori.
Infatti il sindacato, senza la manifestazione di alcuna diversità di vedute tra i rappresentanti
delle OO.SS. Filctem Femca Uiltec presenti al tavolo, ha sostenuto come non fosse
assolutamente veritiera l’affermazione che l’azienda non potesse fare null’altro che applicare
la propria interpretazione della legge; infatti, come già fatto dalla stessa Toscana Energia in
altre situazioni simili a questa, è possibile stipulare accordi aziendali in grado di mitigare, se
non annullare, i possibili effetti negativi che la semplice e pedissequa applicazione delle
normative può produrre sulla vita dei lavoratori. Tra l’altro, senza che questi accordi
comportino oneri economici aggiuntivi per le aziende interessate.
Si è dunque rilevato un problema di volontà politica e non di impossibilità legata alla
applicazione della legge e, forse, una reale volontà aziendale di godere di tutti i benefici e
ulteriori discrezionalità che alcune nuove normative consentono.
Come Filctem siamo pienamente consapevoli come le eventuali soluzioni o i passi in avanti
che saremo in grado di compiere insieme alle aziende del nostro territorio potranno
RAFFORZARE o, in mancanza di alcuna risposta in proposito, INDEBOLIRE l’analogo percorso
che le OO.SS. nazionali confederali e di categoria hanno da tempo intrapreso in merito alle
gare gas. Nei prossimi giorni, insieme alle altre organizzazioni di CISL e UIL, verranno
individuate le iniziative e le modalità di applicazione dello stato di agitazione.
PERCHE’ LE GARE DI ASSEGNAZIONE DEL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS NON SI TRASFORMINO DA MOMENTI IN CUI REALIZZARE UN MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ E DELLA SICUREZZA DEL SERVIZIO E UNA DIMINUZIONE DELLE TARIFFE APPLICATE AI CITTADINI (così le avevano presentate i vari legislatori che si sono in questi anni succeduti) IN UNA DRAMMATICA COMPRESSIONE DEI DIRITTI NORMATIVI ED ECONOMICI PER I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DEL SETTORE
18 agosto 2015
Le lavoratrici e i lavoratori di Toscana Energia, nonostante l’ormai avanzato periodo feriale, hanno partecipato in massa alle assemblee convocate dalle Segreterie Regionali di Filctem-Cgil/Femca-Cisl/Uiltec-Uil e tenutesi ieri a Firenze e a Pisa, e hanno deciso compatti (1 solo voto contrario e 6 astenuti) di avviare le procedure per la proclamazione di un pacchetto di ore di sciopero e per la messa in atto di tutte le iniziative di informazione-sensibilizzazione delle istituzioni e della cittadinanza. Toscana Energia è l’azienda che svolge l’attività di distribuzione del gas in una larga parte del territorio della Toscana. Il capitale sociale è posseduto dai 91 comuni soci che, a partire dai Comuni di Firenze, di Pisa, di Pistoia e Empoli (attraverso Publiservizi), ne detengono la maggioranza assoluta e da Italgas. Occupa oltre 400 dipendenti.
La mobilitazione dei lavoratori di Toscana Energia trae origine, dicono dal sindacato, dalla “posizione incomprensibile, contraddittoria e di totale chiusura al confronto” che l’azienda ha tenuto nel corso dell’incontro promosso dal Sindaco di Prato Biffoni tra le aziende interessate all’avvicendamento nella gestione del servizio gas nel comune (Toscana Energia e Estra) e le RSU delle due aziende insieme alle OO.SS. di categoria e che si proponeva l’obiettivo di approfondire le tematiche delle procedure e delle garanzie per il personale che, in virtù delle gare che entro fine anno si avvieranno sul territorio regionale e di quella già svolta, potrà transitare da un’azienda all’altra.
Il tema delle tutele dei lavoratori e della sicurezza e qualità del servizio è un tema che le OO.SS. di categoria e confederali pongono ormai da tempo, in presenza di una normativa che, anche a seguito di successive stratificazioni, presenta molti punti di incertezza interpretativa e di contraddizione e che espone i lavoratori a pesantissimi rischi e danni economici. Infatti molti lavoratori si stanno già trovando, e si troveranno sempre in maggior numero, a dover cambiare, nel passaggio tra un’azienda e l’altra, il proprio istituto previdenziale da INPDAP a INPS perdendo la possibilità di accedere alla pensione anticipata con i requisiti previsti dall’attuale normativa e saranno dunque costretti, a meno di costosissime ricongiunzioni dal costo di molte decine di migliaia di euro, a perdite importanti del valore della pensione o a dover restare a lavoro fino a 10 anni in più rispetto ad un collega non interessato dal provvedimento. In più, pur continuando a svolgere la stessa attività nello stesso luogo e nello stesso impianto, saranno considerati a tutti gli effetti “nuovi assunti” con la perdita di diritti e tutele normative legate all’anzianità lavorativa.
Ai lavoratori e alle lavoratrici di Toscana Energia è apparso incomprensibile e contraddittorio il comportamento della propria azienda che ha condiviso totalmente la dimensione e la drammaticità dei problemi evidenziati dai sindacati e ha proposto al riguardo un forte e determinato impegno congiunto nei confronti del legislatore affinché chiarisca e superare le evidentissime, anche a suo dire, incongruenze normative e le pesantissime e ingiuste ricadute nei confronti dei lavoratori, ma ha poi rifiutato con nettezza ogni tavolo di discussione richiesto dalla RSU e dalle OO.SS., e che le istituzioni avevano promosso, per approfondire le eventuali possibili soluzioni. Generando in questo modo, secondo alcuni dei presenti, un certo imbarazzo anche nei rappresentanti delle istituzioni presenti all’incontro svoltosi presso la sede della Provincia di Prato.
I lavoratori di Toscana Energia, che hanno partecipato in gran numero alle assemblee convocate dalle categorie di CGIL CISL e UIL, si sono chiesti quale sia la posizione dei Sindaci proprietari a partire dal neo Presidente Lovadina e dal comune capofila e dunque dal Sindaco Nardella, dal Sindaco di Pisa Filippeschi e dai Sindaci Bertinelli di Pistoia e Barnini di Empoli, per citare i pacchetti azionari più rilevanti, e quale sia la posizione della Regione Toscana già coinvolta sul problema e che dovrebbe convocare un incontro nelle prossime settimane.
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