In provincia di Arezzo un migliaio di addetto attendono il rinnovo
Sono “in fila” per il contratto di lavoro. I dipendenti delle cooperative di consumo hanno già visto i colleghi del commercio siglare l’accordo e quelli dipendenti dalle aziende di Federdistribuzione avvicinarsi al traguardo. Loro sono in attesa. “E la ragione è semplice – commenta Claudio Bianconi, Segretario Filcams Cgil. A più di un anno e mezzo dalla scadenza del contratto e dalla presentazione della piattaforma unitaria, la trattativa non ha fatto passi in avanti degni di questo nome perché i rappresentanti delle cooperative prima hanno atteso la firma del contratto di Confcommercio e adesso aspettano quello di Federdistribuzione. Il loro punto di arrivo è semplice: annullare di tutte le condizioni di miglior favore di questo contratto rispetto agli altri. Quindi non un miglioramento ma un peggioramento della situazione dei dipendenti che in provincia di Arezzo sono più di un migliaio tra Unicoop Firenze, Coop Centro Italia presente soprattutto in Casentino e Valdichiana e poi tutte le cooperative minori come quella di Stia, Levane, Cavriglia”.
Quella della cooperazione di consumo – sottolinea la Filcams – è una storia particolare, nata non sulla logica del semplice profitto ma soprattutto per rappresentare una funzione sociale in difesa dei consumatori.
“Non possiamo quindi accettare – dichiara Claudio Bianconi – che il cuore della trattativa sia la riduzione del costo del lavoro. In vista della ripresa degli incontri, l’indicazione che emerge dal nostro come da altri territori è quella di proclamare azioni di mobilitazione qualora nell’ incontro del 30 settembre le cooperative non cambino impostazione. Non vogliamo tutelare solo il salario e le condizioni dei lavoratori ma anche difendere la storia e la logica della cooperazione di consumo che ha permeato il tessuto produttivo del nostro territorio e che vede negli ideali di partecipazione, condivisione e responsabilità sociale la sua vocazione. La Filcams di Arezzo si prepara ad organizzare subito dopo l’incontro del 30 settembre un attivo dei delegati e dei lavoratori della cooperazione”.
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