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Sunia CGIL sull’emergenza casa: modificare la legge regionale

e misure messe in atto da Governo Renzi rientrano nell'ambito di interventi emergenziali. La recente Legge Regionale 41/2015 ha lasciato notevoli zone d'ombra. Non è più rinviabile un'assunzione di responsabilità di tutti i soggetti politici e vanno messe al centro dell'agenda regionale le politiche abitative.
8 febbraio 2016

La proposta articolata in cinque punti

Ad Arezzo la  media di assegnazione di alloggi Erp (Edilizia residenziale Pubblica) è del 14,1% contro quella regionale del 18,3%. Nel periodo compreso dal 2007 al 30 giugno 2015, nella provincia sono state presentate 4.328 domande di assegnazione di alloggi Erp. Hanno avuto risposta positiva 600. Nel comune di Arezzo dal 2013 al 2015 sono state presentate 532 domande e hanno avuto esito positivo e quindi assegnazione soltanto in 98. Un altro dato che mostra la sproporzione tra la richiesta e l’effettiva disponibilità è quello del comune di Montevarchi, dove a fronte di 232 domande dal 2013 al 2015, risulta un’assegnazione di 9 alloggi.

Nel comune di Cortona, dal 2007 al 2015, a fronte delle 428 domande sono state assegnati solo 34 alloggi. Non presenta una situazione diversa neanche il Casentino, dove per esempio nel comune di Bibbiena a fronte delle 289 domande (dal 2007 al 31 dicembre 2014) il dato di assegnazioni è di 26. Infine a Sansepolcro abbiamo dal 2007 al 2015 un numero rilevante di domande pari a 462 con un dato relativo all’assegnazione di soli 63 alloggi.

 

Rispetto alle domande di contributi pubblici a sostegno dell’affitto nel comune di Arezzo sono diminuite le risorse. Nel 2015 solo il 25% del fabbisogno è stato erogato scendendo dal 48% del 2009. Ma oltre le percentuali, interessante è il dato rispetto alle cifre messe a disposizione. Dal 2009 al 2014 si è passati da 601.683,27 a 341,214,37 euro

Il rapporto tra sfratti emessi e famiglie residenti: in Toscana è di 1 a 269 mentre Arezzo non si distanzia con un rapporto di 1 a 298 (il rapporto nazionale è di 1 a 335), con un 2,7% di sfratti emessi (dato toscano 2,8%).
Sono solo alcuni dei numeri, allarmanti, che fotografano e testimoniano l’emergenza abitativa anche nella nostra provincia – commenta Fabio Buricchi, Segretario del Sunia. I sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil Toscana e i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini Toscana hanno lanciato unitariamente un appello a sostegno dell’edilizia residenziale pubblica, rivolto a Comuni, operatori del settore, Giunta e Consiglio regionale”.

 

Aggiunge Buricchi: “le misure messe in atto da Governo Renzi rientrano nell’ambito di interventi emergenziali. La recente Legge Regionale 41/2015 ha lasciato notevoli zone d’ombra. Non è più rinviabile un’assunzione di responsabilità di tutti i soggetti politici e vanno messe al centro dell’agenda regionale le politiche abitative. La Regione deve impegnarsi a rendere disponibile un programma pluriennale di re-investimento dei quasi 180 milioni di euro improvvidamente dirottati dal settore dell’edilizia pubblica verso il trasporto pubblico regionale. Di certo la vendita del patrimonio Erp ha dimostrato di non poter garantire la sopravvivenza del settore“.
Il Sunia propone quindi 5 modifiche alla Legge Regionale 41/2015:
1) C’è un eccesso di delega ai LODE sulle regole d’accesso agli alloggi Erp: la Regione intervenga per garantire uniformità di trattamento per i cittadini.

2) Va modificato, in quanto squilibrato, il criterio per la certificazione delle possidenze immobiliari come requisito per l’accesso e la permanenza all’Erp, perché non sono previste distinzioni a prescindere dalla progressiva consistenza, valore e localizzazione.

3) La nuova normativa Isee dimostra varie criticità, e rischia di squilibrare l’accesso all’Erp a favore di famiglie numerose con redditi bassi frutto perlopiù di lavoro autonomo, a scapito di famiglie con redditi da pensione o lavoro dipendente: occorre un riequilibrio.

4) La legge privilegia l’accesso agli alloggi Erp a famiglie in cui la condizione di precarietà abitativa è secondaria rispetto a criticità di tipo sociale o legate allo stato di salute. Occorre ripristinare un punteggio significativo per le persone sfrattate per morosità incolpevole. Vanno riequilibrati i criteri, mentre circa l’impianto normativo dei canoni si ribadisce la validità del sistema progressivo di applicazione degli affitti, contenuto nella legge attraverso il cosiddetto reddito convenzionale.
5) La legge vorrebbe giustizia sociale, contrasto alla rendite, abusi e indebiti benefici sul fronte dei criteri delle modalità del contratto di assegnazione, dei titolari dell’assegnazione, delle successive variazioni e provvedimenti di mobilità del nucleo familiare. Nei fatti in alcuni casi accade il contrario, quindi occorre correggere con ragionevolezza questi aspetti della norma.

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