Pullman da Arezzo per iniziativa di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati
“La disattenzione verso i pensionati o, peggio ancora, la penalizzazione nei confronti della popolazione anziana non è più sostenibile. Per questo i sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza a Roma il 19 maggio. Ci saranno, come sottolinea il titolo della manifestazione, ‘a testa alta” perché i pensionati e gli anziani sono sempre di più il cuore di questo paese. Non solo per il progressivo invecchiamento della popolazione ma anche per il contributo economico che i pensionati danno all’Italia. Tra tasse e blocco della rivalutazione degli assegni versano nelle casse dello Stato 70 miliardi di euro all’anno”.
Giuseppe Selvi, Segretario provinciale Spi Cgil, annuncia la manifestazione di giovedì prossimo alla quale interverranno anche i pensionati aretini. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati, contano di organizzare almeno una mezza dozzina di pullman da Arezzo.
“Con questa manifestazione – sottolinea Selvi – rivendichiamo alcuni obiettivi immediati: non toccare le pensioni di reversibilità, né quelle di oggi né quelle di domani; tutelare il potere d’acquisto delle pensioni anche ripristinando il sistema di rivalutazione pre Foriero; parità delle detrazioni fiscali tra pensionati e lavoratori attivi destinando gli 80 euro anche alle pensioni più basse; recupero del danno causato dal blocco della rivalutazione delle pensioni. Il tema fiscale, contrariamente a quanto si possa pensare, è fondamentale anche per i pensionati che ogni anno versano circa 60 miliardi di euro al fisco, di cui 50miliardi di Irpef nazionale e 10 miliardi tra addizionali regionali e comunali. Cifre a cui si aggiungono altri 10 miliardi di euro che vengono recuperati dalle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo (1.500 euro lordi) per l’effetto trascinamento del blocco della rivalutazione 2012-2013”.
Sono invece di 3 miliardi in più le risorse che i pensionati versano al fisco rispetto ai lavoratori, che beneficiano di maggiori detrazioni fiscali e degli 80 euro. Un pensionato con un assegno da 1.000 euro al mese paga infatti 1.207 euro in più all’anno rispetto ad un lavoratore, 1.260 euro in più chi prende 1.200 euro e 1.092 euro in più chi ne prende 1.600.
“Ci sono infine questioni più generali e strategiche – conclude Selvi. Quindi la separazione delle spesa assistenziale da quelli previdenziale; maggior risorse da destinare alla popolazione anziana e una nuova legge per la non autosufficienza. E poi pensiamo anche ai giovani. Va quindi cambiata decisamente la legge Fornero per rendere flessibile l’età pensionabile e dare quindi ai giovani una prospettiva di lavoro”.
Comments are closed here.