La crisi colpisce tutti ma per i lavoratori stranieri c’è un problema in più: l’addio al lavoro si traduce in un addio all’Italia. “Per questa ragione Cgil Cisl e Uil hanno chiesto al Governo di estendere a 24 mesi il permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro. E il 28 giugno sarà una giornata di mobilitazione nazionale. Ad Arezzo – annunciano i Segretari confederali Cgil, Cisl e Uil Alessandro Mugnai, Marco Salvini e Cesare Farinelli – intendiamo chiedere un incontro al Prefetto per una valutazione della situazione a livello locale”.
L’obiettivo dei sindacati è “lo sblocco della situazione relativa ai permessi di soggiorno per attesa occupazione. Più volte abbiamo sollecitato il Governo a realizzare alcuni interventi utili a garantire la continuità dei titoli di soggiorno a seguito di perdita di occupazione e di una partecipazione alle iniziative di politiche attive per il lavoro conseguentemente alla presa in carico da parte dei Servizi per l’Impiego”.
La crisi ha colpito duramente anche il lavoro degli stranieri negli ultimi 8 anni, tanto che il loro tasso di disoccupazione ha raggiunto il 17% . Dal 2008 sono moltissimi i cittadini di altri paesi che hanno perso il lavoro e non sono riusciti a trovarne uno nuovo entro un anno e cioè nel termine previsto dallo Stato italiano. Oltre a questo dramma, gli stranieri vedono messa in discussione la propria permanenza regolare sul territorio nazionale stante le norme restrittive vigenti in materia di soggiorno in Italia. Come risultato, una parte di loro è dovuta andarsene per cercare lavoro all’estero. La maggior parte, però, è finita nella trappola del lavoro sommerso, un tunnel da cui è difficilissimo uscire ed in cui vengono cancellati i diritti fondamentali, civili e del lavoro.
“Nella provincia di Arezzo i lavoratori stranieri sono un presenza molto consistente – ricordano Mugnai. Salvi e Farinelli. I dati Inail indicano quasi 17 mila assicurati, oltre 6mila dei quali sono donne. Il raffronto tra inizio e cessazione lavoro è negativo per oltre 1.300 unità. Gli stranieri sono concentrati nelle micro aziende (12.876) e nella piccole imprese (2.602). Solo 775 nelle medie aziende e 523 nelle grandi”.
“Una nostra grande preoccupazione – sottolineano i Segretari di Cgil, Cisl e Uil – è proprio il lavoro nero. Consideriamo che tra il 2014 ed il 2015 oltre 300 mila permessi non sono stati rinnovati in Italia. Circa 100 mila stranieri si sono trasferiti all’estero e i restanti 200 mila sono scivolati nell’illegalità del lavoro sommerso, spesso con conseguenze ancora più drammatiche per i loro familiari a carico, con particolare riferimento ai minori, magari nati in Italia”.
Ecco, quindi, gli obiettivi di Cgil Cisl e Uil: ” proroga a due anni della durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione; sanare le posizioni dei migranti che hanno già perso il permesso di soggiorno; lotta al lavoro nero ed al grave sfruttamento che ne scaturisce”.
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