Per capirne di più sui tirocini, dal progetto formativo al rimborso economico, dal rapporto con i tutor a eventuali abusi, come CGIL di Arezzo invitiamo i ragazzi della nostra provincia, coloro che il tirocinio l’hanno vissuto in prima persona a partecipare all’indagine, rispondendo alle domande del questionario, rigorosamente anonimo, e che in soli 7 minuti può essere compilato COMPILALO ORA!
La disoccupazione giovanile risale al 37,3%, con un balzo di due punti percentuali in un mese. Gli occupati calano di oltre 60 mila unità, mentre crescono le persone inattive e il numero di coloro che, scoraggiati, hanno ormai rinunciato a cercare lavoro. Un dato apparentemente secondario ma che è in realtà, il più preoccupante campanello d’allarme.
E il colore più forte, nella rappresentazione del problema disoccupazione, è il rosa. Anche nel territorio della nostra provincia si rileva un ritardo nella componente femminile, il tasso di disoccupazione è oltre il triplo di quello maschile, l’occupazione femminile è ampiamente inferiore alla componente maschile, la rappresentanza politica di genere è ancora limitata, le donne vengono espulse dal ciclo produttivo più facilmente degli uomini in caso di crisi economica, il lavoro atipico è più frequente per le donne che non per gli uomini.
Su donne e giovani si concentra quindi la nostra attenzione
Il tasso di occupazione dei giovani rimane particolarmente basso, al 39,2% contro il 50,3% del 2008. Inoltre il percorso più tradizionale, in cui alla fine degli studi segue un lavoro permanente, è stato via via sostituito dall’ingresso con lavori a termine. Neanche la laurea salvaguarda particolarmente i giovani, perché il tasso di occupazione di un laureato di 30-34 anni è passato dal 79,5% del 2005 all’attuale 73,7%. E infine tra i giovani il tasso dei sovraistruiti (in possesso di un titolo di studio superiore rispetto al lavoro che fanno) è triplo rispetto a quello degli adulti.
Quando gli occupati crescono si parla soprattutto della fascia di età 50-64 anni (più 1,5% rispetto al 2014 e più 9,2% rispetto al 2008). E dunque non si tratta di un vero aumento, quanto di una maggiore permanenza, dovuta alle riforme previdenziali.
Nel 2015 il governo aveva lanciato una ricetta: Garanzia Giovani. Quali sono i risultati per i giovani italiani?
Dal 28 aprile del 2015 anche in Toscana si è attivato il portale on line per aderire a Garanzia Giovani, disponibile per la registrazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni che non stavano lavorando e non stavano frequentando un corso scolastico o formativo per conseguire un titolo di studi.
Vediamo le adesioni nel nostra territorio: 1.298 (dai 255 di Montevarchi ai 123 di Bibbiena ai 142 di Cortona) di cui 646 ragazze. Con un 64% di appartenenti alla fascia di età 15-24 e un 36% tra i 25 e i 30.
A fronte di questo boom, prendendo a riferimento la fascia di età 15-24 anni, l’occupazione giovanile non ha beneficiato in alcun modo dell’elevato utilizzo di questo strumento.
Con Garanzia Giovani gli occupati sono diminuiti di 29.000 unità e il tasso di occupazione è sceso dello 0,4%, attestandosi al 15,3%. Gli inattivi sono cresciuti di 18.000 unità, aumentando dell’1,1% e portando il tasso di inattività al 74,3%. Il dato sulla disoccupazione giovanile è anch’esso in calo dell’1,3%, ma unicamente perché la forza lavoro è diminuita di ben 84.000 unità. A ben guardare è questo il dato più grave, perché è dovuto in parte al progressivo e drammatico calo della popolazione giovanile, ben 60.000 giovani in meno in due anni, e in parte al travaso verso l’inattività con più 18.000 giovani.
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