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NIDIL: Tutti senza tutele e 40.000 cococo della PA a rischio disoccupazione

40000 persone sono al momento in una situazione di inaccettabile incertezza, visto che il loro committente è la Pubblica Amministrazione, e non si può scherzare sulla pelle delle persone che assicurano i servizi di cui godono tutti i cittadini.
12 dicembre 2016

I lavoratori con contratto di collaborazione che perderanno il lavoro nel 2017, non avranno più diritto alla disoccupazione. Sarà questo il primo effetto della legge di stabilità appena approvata dal Parlamento, se non si troverà al più presto un correttivo ad hoc per scongiurare che il prossimo anno decine di migliaia di collaboratori restino senza occupazione e senza reddito. La DIS-COLL, ovvero l’indennità di disoccupazione per i collaboratori prevista in via sperimentale per il 2015 e successivamente prorogata anche nel 2016, rientrava fra le misure di riordino degli ammortizzatori sociali nell’ambito dei decreti attuativi del jobs act.

La mancata proroga della DIS-COLL determinerà effetti ancora più gravi, qualora a questa situazione dovesse sommarsi la mancata proroga dei contratti di collaborazione attivi fino al 31 dicembre 2016 presso le Pubbliche Amministrazioni, operando di fatto il divieto di stipula di tali contratti da parte della P.A. a decorrere dal 1° gennaio 2017 che non si è voluto modificare nella legge di bilancio, nonostante l’impegno alla prosecuzione di questi rapporti contenuto nella recente intesa fra organizzazioni sindacali e Governo sul rinnovo dei contratti nei settori pubblici.

FeLSA CISL, NIdiL CGIL e Uiltemp chiedono che queste problematiche legate al mondo del lavoro precario siano al più presto affrontate e risolte, nella consapevolezza dell’incertezza dell’attuale quadro politico-istituzionale uscito dalla consultazione referendaria: queste istanze potrebbero trovare risposta nel decreto di fine anno (il cosiddetto “milleproroghe”), che certamente è nella titolarità di un governo “in carica per il disbrigo degli affari correnti“. 40000 persone sono al momento in una situazione di inaccettabile incertezza, visto che il loro committente è la Pubblica Amministrazione, e non si può scherzare sulla pelle delle persone che assicurano i servizi di cui godono tutti i cittadini.

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