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Angheloni (Cgil): “senza cultura della sicurezza, si continuerà a morire sul lavoro”

20 marzo 2017

La morte di Gabriele Casi riapre una pagina mai chiusa: quella degli incidenti sul lavoro. In modo particolare – sottolinea Giusi Angheloni, segreteria della Flai Cgil – nel settore agricolo e forestale, uno di quelli maggiormente a rischio. Quello dell’Alpe di Catenaia è un evento reso, se possibile, più drammatico dalla giovane età della vittima, appena vent’anni. E dal fatto che l’incidente si è verificato sotto gli occhi del padre.

Non conosciamo la dinamica di quanto accaduto e saranno le indagini della magistratura ad accertarla. Come sindacati non possiamo che tornare ad evidenziare quanto siano preoccupanti i dati infortunistici nel nostro settore. Gli ultimi dati disponibili a livello nazionale parlano di quasi 500 infortuni annui in agricoltura di cui 189 mortali e 238 con esiti gravi. Il lavoro agricolo e forestale continua a rivelarsi pericoloso.

Riteniamo quindi necessario un maggior impegno di tutti i soggetti interessati, a cominciare dalle istituzioni, per diffondere una cultura della sicurezza ad ogni livello“.

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