Un disguido amministrativo e non morosità. Chiarimento, ieri sera, tra Arezzo Casa e Comitato inquilini di via Malpighi, alla presenza del Comune di Arezzo con l’assessore Tizana Nisini e del Sunia.
Alla vigilia di Pasqua ad alcuni assegnatari era giunta una lettera con la contestazione di morosità e quindi con il sostanziale avvio del procedimento di risoluzione del contratto di affitto. Dall’incontro di ieri sera è invece emerso che per un disguido amministrativo era partite diffide non dovute e, quindi, l’allarme è rientrato. Il presidente, di Arezzo Casa si è impegnato a correggere l’errore comunicando, con lettera formale, la dilazione del pagamento di quella che non può chiamarsi morosità.
La vicenda era iniziata nel novembre scorso al momento della convocazione dell’assemblea dei condomini per approvare non il bilancio annuale ma quelli dei 4 anni precedenti. Gli assegnatari chiesero un rinvio per chiarire alcuni aspetti contabili e di ripartizione. Infatti nel periodo interessato si era verificate variazioni all’interno dei nuclei familiari mentre le quote da pagare erano state lasciate immutate. Una situazione anomala con famiglie che avevano da corrispondere quote importanti ed altre che, invece, dovevano avere indietro quote altrettanto importanti. Da notare che gli inquilini avevano sempre pagato quanto richiesto.
L’assemblea successiva approvò i bilanci dei 4 anni solo perché l’amministrazione si era impegnata a consentire una rateizzazione adeguata alle disponibilità degli assegnatari e concordata con ciascuno di essi.
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