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Reddito di cittadinanza,una domanda su due potrebbe essere bocciata: primi dati dai Caf

La corsa al reddito di cittadinanza è iniziata già da alcune settimane, ma senza affanno e senza code. I vari soggetti che nel territorio hanno mandato per compilare e inoltrare le domande si sono dimostrati ben attrezzate e hanno risposto positivamente al flusso regolare degli utenti. «Non è arrivata ai nostri sportelli la folla che ci aspettavamo», ci racconta Giancarlo Gambineri della Cgil. «Al momento siamo intorno alle 600 domande presentate in tutta la provincia». L’attenzione è ora focalizzata sui primi esiti che potrebbero già arrivare all’inizio del mese prossimo. Ovviamente una stima esatta non può essere formulata.

«Da fonti autorevoli emerge che molte domande, circa la metà, potrebbero non essere accettate», sottolinea Gambineri. Ancora è presto per confermare questo numero, ma sicuramente sull’esito negativo delle prime domande potrà influire la fretta e una non completa documentazione. Intanto il flusso nei Caf continua. «Compiliamo circa una quarantina di domande al giorno, ma le richieste sono in calo».

E’ possibile tracciare un profilo di chi richiede il reddito di cittadinanza? «Sono principalmente famiglie con un reddito basso, quelli che non hanno un lavoro e i nuclei familiari numerosi. Lo richiedono anche alcuni ragazzi, ma non i giovanissimi. L’età media – sostiene Gambineri – mi pare molto alta: sicuramente sopra i 40 anni», conclude. «Da noi sono arrivate oltre 200 richieste, ma tutto si è svolto in maniera ordinata. C’è stato anche un incremento di domande per l’Isee che serve per poter richiedere il reddito di cittadinanza», commenta il segretario della Cisl Marco Salvini.

Al Caf delle Acli sono state inoltrate poco più di 300 domande. «Posso dire che fino ad ora si sono presentate persone con redditi molto bassi e che stentano ad arrivare a fine mese», ci spiega Massimo Casucci. Dalle Acli arriva anche una descrizione di profili: «Fanno richiesta persone che vivono da sole, o nuclei familiari molto ampi, ma anche persone con invalidità».

Una stima sulle domande che potranno essere accettate prova a farla anche Casucci: «Credo che i due terzi delle domande presentate da noi possano essere accettate, ma rimangono comunque da valutare alcuni particolari legati alla conclusione dell’iter di legge. L’età media delle persone che si rivolgono a questo Caf è abbastanza avanzata: persone dai 50 anni in su non più ricollocabili facilmente nel mondo del lavoro, di giovani non è venuto praticamente nessuno», spiega.

«Prendendo spunto da questa esperienza, attiveremo tramite la camera di commercio un corso gratuito in cui dei professionisti possano dare una formazione di base ai beneficiari del reddito per poter ripartire e inserirsi nel mercato del lavoro», conclude Casucci.

Fonte La Nazione

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