Devono decidere in poche ore perché l’emergenza Covid avanza. Se lasciano il vecchio lavoro per quello nuovo in Asl o nella scuola pubblica, non possono però limitarsi ai saluti. Devono pagare: da 1.000 a 3.000 euro. Secondo la FP Cgil e Flc Cgil, insieme alla confederazione, a pagare la mancanza di programmazione nelle assunzioni in sanità pubblica saranno proprio i lavoratori. Per la sola Asl Tse si parla di circa 200 infermieri e 160 operatori socio sanitari.
Sono professionisti sanitari, in gran parte donne, che sono attualmente dipendenti di cooperative che gestiscono Rsa, centri diurni, istituti di sanità privata. E questi sul versante assistenziale. Poi ci sono gli educatori impiegati in scuole materne e nidi che passano alla scuola pubblica.
Questi lavoratori, dovendo lasciare rapidamente l’attuale posto di lavoro, sono costretti, sulla base del contratto nazionale, a pagare la penalità del preavviso che a seconda del livello e dell’anzianità può arrivare anche a 3.000 euro nette.
Il preavviso è una norma dettata dal Codice civile ma rimane incomprensibile perché, in questa particolare fase di emergenza nazionale, non si sia deciso di tutelare quei lavoratori che sono chiamati a rendersi disponibili da un giorno all’altro.
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