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1 maggio Covid: le manifestazioni mancano ma gli ideali rimangono

Iniziativa Cgil, Cisl e Uil di fronte ai capannoni distrutti dalle fiamme

Un primo maggio diverso. Senza manifestazioni e senza bandiere. Ma con idee e ideali. I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i giornalisti stamani di fronte alla macerie bruciate degli stabilimenti di Levane.

“Siamo qui perché queste aziende hanno subito notevoli danni e noi vogliamo rimarcare i valori del lavoro, della solidarietà  e della legalità – ha affermato Alessandro Mugnai, Segretario Cgil. La crisi economica e la pandemia hanno reso particolarmente grave la situazione del Valdarno e dell’intero Paese. Adesso si sono aggiunti i rischi derivanti dalla presenza della malavita organizzata. La reazione deve essere unita e dell’intera società. Noi ci siamo”.

Silvia Russo, Segretaria provinciale della Cisl ha aggiunto che “il 1 maggio deve essere una festa per tutti. Non avrebbe dovuto essere necessario uno sciopero per rimarcare i diritti di donne e uomini che sono rimasti sempre al lavoro, più esposti di altri e che le istituzioni hanno prima lasciato senza vaccini e ora costretto a lavorare anche il 1 maggio”.

Ettore Farinelli, Segretario provinciale della Uil, ha sottolineato le difficoltà dei lavoratori della Lem e della Valentino, le due fabbriche recentemente danneggiate da incendi. “Siamo qui anche per loro e per i dipendenti della Bekaert di Figline. Sono molte, troppe, le aziende che in questa vallata vedono la messa in discussione dei posti di lavoro”.

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