Operaio Beltrame da quando aveva 24 anni e leader della mobilitazione che salvò l’acciaieria del Valdarno. Quindi in Segreteria Fiom dal 2014, nello stesso gruppo dirigente creato da Alessandro Tracchi, adesso segretario confederale. E proprio a lui è adesso subentrato come Segretario provinciale della Fiom Cgil. Una categoria con oltre 3.500 iscritti che né la crisi né il Covid ha ridimensionato: iscritti stabili e aumento degli attivi rispetto a quelli nel limbo degli ammortizzatori sociali.
“Il settore si sta riprendendo – commento Fascetto. Lentamente e con contraddizioni. Con l’incognita rappresentata dagli aumenti dei costi dell’energia. La siderurgia è in ripresa, il settore metalmeccanico legato alla moda ha registrato forti problemi ma adesso inizia a rialzare la testa, quello elettronico ha grandi potenzialità ma, nel nostro territorio, incredibili contraddizioni”. Il riferimento del nuovo Segretario della Fiom è alla Fimer: “difficile comprendere come un’azienda impegnata in un comparto in massima espansione possa essere minacciato di chiusura con danni drammatici sia per gli 800 addetti interni che per l’intero sistema dell’indotto”.
La Fimer è al vertice della lista di priorità della Fiom e della Cgil: “la continuità produttiva non può venire meno – afferma Alessandro Tracchi, Segretario provinciale della confederazione. Per la sua centralità nel Valdarno, questa è una battaglia che ricorda quella della Beltrame che vide l’impegno e la crescita sindacale di Antonio. Il nostro passaggio di testimone è nel segno della continuità perché in questi anni abbiamo organizzato un nuovo gruppo dirigente che ha superato molti esami e che è pronto alle sfide del futuro”.
Fascetto elenca gli obiettivi della Fiom aretina: “continuare il rinnovamento del gruppo dirigente, forte attenzione alla gestione delle risorse umane ed economiche, investimenti nella formazione, presidio costante e capillare del territorio affinché la Fiom sia sempre più vicina, anche fisicamente, ai lavoratori”. Il nuovo Segretario sottolinea una visione strategica: “vogliamo che i giovani e le donne assumano sempre maggior peso all’interno del sindacato. Può essere una strategia ovvia ma che rimane comunque di complessa applicazione. Non vogliamo, quindi, che sia presente solo nei documenti ma che diventi la concreta realtà di ogni giorno”.
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