Un giorno crolla una porzione del tetto di una casa popolare di via Libia, pochi giorni fa gli abitanti delle case popolari di via Funghini hanno denunciato che pioveva nelle abitazioni, poco tempo fa gli abitanti delle case popolari di via degli Accolti hanno dovuto chiamare i vigili del fuoco perché dalla facciata cadevano pietre. E si potrebbe continuare.
Sono oltre due anni che SUNIA scrive a Regione, Comuni e Arezzo Casa S.p.A. per sottolineare che senza grossi interventi di manutenzione straordinaria il patrimonio immobiliare è destinato a degradare in maniera irrecuperabile e che servono grosse iniziative comuni per porre il problema casa, in tutte le sue sfaccettature, come una priorità. Priorità che, in questo momento, oltre a risolvere pesanti problemi della casa, darebbe un grosso contributo al rilancio dell’edilizia. Risposte non ne sono venute.
Il 13 luglio SUNIA ha esposto le sue posizioni al LODE (organismo dei comuni che dà gli indirizzi politici alla gestione delle case popolari della nostra provincia). Tra queste l’esigenza di fare fronte comune per ottenere finanziamenti per la manutenzione straordinaria delle case popolari.
In questo momento particolare, in cui l’obiettivo è un rilancio della produzione anche utilizzando finanziamenti europei, riteniamo che finanziare le case popolari, sia per nuove che per manutenzione, sia una scelta obbligata.
I comuni sono i proprietari di un patrimonio che si sta disgregando. Per questo l’appello è a non lasciare in sospeso l’argomento ma coinvolgere le istituzioni a tutti i livelli affinché la questione entri tra le priorità non solo locali, ma nazionali.
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