La Confederazione comprende la preoccupazione della Fillea, il sindacato di categoria e dei lavoratori della Inerti Cocci che sono “legittimamente in apprensione per le loro prospettive occupazionali”. Ma ritiene che “i generali interessi ambientali, economici e sociali di quella parte di territorio e della sua comunità contrastino fortemente con l’eventuale attività estrattiva”.
Mugnai chiede quindi che “tutti gli attori economici, istituzionali e politici della nostra Provincia si facciano assieme a noi garanti e trovino – qualora necessario – soluzioni alternative per garantire la difesa occupazionale e quindi di reddito degli attuali dipendenti della Inerti Cocci Srl, certo di numero esiguo ma altrettanto degni della massima e tempestiva considerazione”.
Il Segretario della Cgil rilancia poi l’allarme sulla situazione complessiva degli addetti al settore escavazione della provincia aretina che vedono esaurire le aree di coltivazione in essere. Chiede quindi che vengano individuate “altre aree di escavazione di materiali inerti, ad oggi indispensabili per il settore edile, evitando di compromettere l’economia locale o di impattare negativamente con il territorio”.
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