Si apre ufficialmente anche ad Arezzo la tre giorni (dal 17 al 19 aprile) delle elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nel Pubblico Impiego. In provincia di Arezzo vanno al voto circa 6000 lavoratrici e lavoratori. “E’ stato un lungo periodo di campagna elettorale quello che ci ha condotto fino a questo momento – spiega Giulia Da Mario segretaria generale della Fp Cgil di Arezzo – ci presentiamo con 167 candidati e liste proprie in oltre 50 enti.” Le aziende del pubblico impiego nel territorio aretino, che sono interessate alla tornata elettorale sono14 enti delle funzioni centrali tra cui Tribunale, Ministeri, Agenzie fiscali, enti pubblici non economici quali INPS, Ente Parco di Pratovecchio- Stia. Poi ci sono 34 Comuni, tra cui quello più grande del capoluogo, e l’ultimo nato, quello di Pergine-Laterina, 3 aziende di servizi alla persona, altrettante Unioni dei Comuni, la Provincia, la Camera di Commercio, oltre ai presidi sul territorio della Regione e del Dsu. Inoltre le sedi distaccate di Estar, Arpat e Arezzo Casa.
“Ai nostri eletti sarà affidata una sfida importante, saremo al loro fianco, in prima linea nella definizione dei nuovi contratti integrativi aziendali – spiega ancora Da Mario – Le parole d’ordine nelle nostre piattaforme sono chiare: avanzamento dei diritti, valorizzazione delle competenze e delle professionalità, confronto sull’organizzazione del lavoro. Avere modificato la riforma Brunetta e riconquistato spazi di confronto e contrattazione ci permetterà di costruire migliori condizioni di lavoro e riqualificazione dei servizi rivolti ai cittadini.” Per la prima volta al voto in area vasta l’Asl Toscana Sud Est, che ha quindi una lista unitaria per Arezzo, Siena e Grosseto. “La Fp Cgil di Arezzo Siena e Grosseto riconferma l’impegno a sostegno dei lavoratori della sanità con atti concreti i cui beneficiari finali sono i cittadini – spiega il coordinatore Fp Cgil di Area Vasta per la sanità Marco Vitelli – La stabilizzazione del precariato storico, è solo uno dei tanti punti fondamentali per il rilancio della sanità pubblica di cui andiamo fieri. Di fronte abbiamo più sfide, intanto quella di concludere le procedure di arruolamento di questi lavoratori, che hanno già competenze e professionalità necessarie, acquisite in anni di precariato. Poi la reinternalizzazione di settori della sanità che hanno perso di efficacia ed hanno aumentato i costi della sanità regionale, gravando sulle tasche dei contribuenti e sulle spalle dei lavoratori.
Dal punto di vista locale abbiamo chiuso un importante accordo sui tempi di vestizione, ma è ancora aperta la sempre verde battaglia sulle dotazioni organiche, sulle quali la condizione si è aggravata passando dal codice giallo al codice rosso, per usare un linguaggio consono alla sanità. Abbiamo aperto una serie di tavoli di trattativa, dalla mobilità alla mensa, dall’organizzazione dei dipartimenti alla richiesta di visibilità dei progetti aziendali di breve e medio termine, e su questi tavoli ci confronteremo anche col supporto fondamentale della RSU che verrà definita a giorni. Come Funzione pubblica abbiamo la grande responsabilità, che vorremmo condividere con il governo della Regione Toscana e con la Usl Sud Est Toscana, di dare risposte certe alla cittadinanza ed ai lavoratori e lavoratrici della Sanità. La sanità pubblica è uno dei misuratori del grado di umanità e coscienza imprescindibile in un paese che si voglia definire moderno, capace, solidale. La sanità pubblica non è un costo, è una ricchezza.”
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