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Cgil e Federconsumatori chiedono 3 mesi di moratoria: “vessatoria l’azione di Aisa sulla Tia”

Mercoledì conferenza stampa del Segretario Cgil, Alessandro Mugnai e del Presidente Federconsumatori, Paolo Ferrari sul caso AISA

Due incontri urgenti: il primo con il Sindaco di Arezzo, il secondo con Aisa. Li chiedono Cgil e Federconsumatori che non sono soddisfatti dei primi contatti avuti e che quindi contestano la richiesta dell’azienda, controllata dal Comune, di pagamento sia della differenza Tia che della penale per gli anni 2011 e 2012. E questo in base ad accertamenti che avrebbero evidenziato una difformità nella superficie dell’alloggio per il pagamento della tariffa dei rifiuti. Si tratterebbero di circa 4.500 casi per i quali gli uffici di via Monte Cervino chedono 3 mesi di moratoria.

Sia chiaro che noi non difendiamo gli evasori – hanno congiuntamente dichiarato stamani il Segretario della Cgil, Alessandro Mugnai e il Presidente di Federconsumatori, Paolo Ferrari. Tutti devono pagare perchè tutti possano pagare di meno ma qui siamo di fronte ad un’azione che somiglia molto allo sparare nel mucchio“.

Mugnai ha anche evidenziato che “la pubblica amministrazione non può essere controparte dei cittadini ma loro amica. In questa logica non può essere chiesto un pagamento entro 30 giorni senza mettere i cittadini stessi nelle condizioni di capire quali verifiche siano state fatte e quindi se sono davvero, come sostiene Aisa, dalla parte del torto“.

Ai primi di dicembre – ha ricordato Ferrariha inviato una lettera e ottenuto un primo incontro con Aisa. In quella sede ho confermato che, a nostro parere, le procedure utilizzate non sono quelle giuste e che sarebbe stato necessario aprire un tavolo di conciliazione, mettendo a disposizione un tempo congruo e quindi non solo le poche settimane che ci separavano dalla fine del mese“.

Federconsumatori e Cgil non hanno avuto risposta a queste richieste. Da qui la conferenza stampa di stamani e la programmazione dell’assemblea delle oltre 80 famiglie che si sono già rivolte agli uffici di via Monte Cervino.

L’avviso di verifica sulla superficie da calcolarsi ai fini dell’applicazione della tariffa rifiuti – ha ricordato Ferrari è stato inviato agli utenti contestualmente all’iscrizione a ruolo dell’importo calcolato su superfici accertate in maniera unilaterale da Aisa. Su queste superfici è stata inoltre calcolata ed applicata una penale. Dagli accertamenti effettuati dall’azienda sulle superfici catastali degli immobili e delle utenze sottoposte a verifica, sono evidentemente emerse difformità. Di norma, quando il gestore individua incongruenze su un contratto di servizio, prima invia una notifica e chiede spiegazioni e poi, se queste non vengono fornite ovvero non si arriva ad un accordo su quanto contestato, si passa all’iscrizione a ruolo del corrispettivo della nuova tariffa calcolata maggiorata di eventuali sanzioni“.

Aisa ha ammesso che possono esserci stati errori negli accertamenti e quindi invita a rivolgersi ai suoi sportelli per avere chiarimenti. “Con la comunicazione inviata agli utenti e con la perentorietà nell’ingiunzione di pagamento e cioè 30 giorni, inverte, di fatto, l’onere della prova – ha sottolineato Ferrari. Chiede cioè alle persone di verificare l’esattezza di quanto contestato, di fornire prova dell’eventuale errore di Aisa ma non concede nemmeno il tempo necessario per le verifiche e per le eventuali contestazioni o controdeduzioni. Uniformare l’avviso di verifica con l’iscrizione a ruolo significa nei fatti inibire agli utenti la possibilità di dimostrare le proprie ragioni o di fare le controdeduzioni. Infatti essi dovranno perentoriamente pagare entro 30 giorni oppure, entro lo stesso periodo, proporre due costosi ricorsi: il primo per l’annualità 2011 in Commissione Tributaria dove necessita l’assistenza di un consulente professionista; il secondo per l’annualità 2012 all’Autorità Giudiziaria dove necessita l’assistenza di un legale e di un professionista. Questo comportamento oltre che improntato ad impedire il normale diritto all’autotutela, è da considerarsi vessatorio“.

Federconsumatori sottolinea altre anomalie nell’azione di Aisa. La principale riguarda l’Iva: “sul ricalcolo della tariffa e sulla sanzione, è stata calcolata l’Imposta sul Valore Aggiunto quando ormai tutta la giurisprudenza ed anche una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 5078/2016) ha stabilito che su questa tariffa, che è considerata vera e propria imposta locale, non possa essere applicata un’ulteriore imposta qual è l’IVA“.

Cgil e Federconsumatori chiedono quindi una moratoria di almeno tre mesi e un incontro con Aisa e Comune di Arezzo.

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