Oltre 300 lavoratori al presidio in via Alamanni a Firenze di fronte alla sede centrale e alta adesione allo sciopero di oggi (sedi chiuse a Pistoia e nel fiorentino) dei lavoratori della CNA toscana, indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Una protesta nata dal fatto che le CNA della Toscana, senza dichiararne le motivazioni, hanno comunicato alle OO.SS. la volontà di non applicare più ai dipendenti il CCNL del Terziario, ma di voler applicare quello delle Comunicazioni artigiane, che per i lavoratori significherebbe un peggioramento delle condizione economiche e normative, ma soprattutto il disconoscimento delle mansioni, del ruolo e delle professionalità che in quel contratto non trovano il giusto e corretto inquadramento e valorizzazione (in un anno, i lavoratori perderebbero fino a 2.500 euro di salario). Si tratta, per i sindacati, di un atto molto grave, volto a far pagare il costo della crisi e delle difficoltà delle CNA ai mille lavoratori e lavoratrici toscani, che sono invece il valore aggiunto, la colonna portante dell’Associazione.
“Oggi dalla Toscana parte questo messaggio: siamo disponibili ad affrontare tutte le problematiche di equilibrio economico che in alcuni territori vengono poste, ma non possiamo accettare la scelta unilaterale di eliminare un Contratto che rispetta le professionalità e le mansioni di chi lavora. CNA faccia marcia indietro”, ha detto Cinzia Bernardini, segretario generale di Filcams Cgil Toscana. “Era il primo sciopero in 70 anni per la CNA in Toscana ed è stato un successo. E nonostante il maltempo anche il presidio di Firenze è riuscito, con tanti lavoratori in strada. Segno evidente che la nostra non è una posizione ideologica, come ha detto il direttore di Cna Toscana, ma ha motivazioni ben concrete, condivise dai lavoratori. La mobilitazione continua perché il tentativo di cambiare il contratto da parte di Cna è davvero irricevibile”, ha aggiunto Carlo Di Paola, segretario di Fisascat Cisl Toscana.
Al presidio di oggi ha partecipato anche una delegazione dei lavoratori della CNA di Parma (anche il sindacato dell’Emilia Romagna ha dato il sostegno all’iniziativa toscana), mentre a livello nazionale i sindacati di categoria hanno chiesto un incontro a CNA
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