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Dal no al fascismo al si al lavoro: La Cgil organizza un confronto con i candidati di liste e partiti che hanno condiviso l’appello “Mai più fascismi”
“Mai più fascismi”
Martedì 27 Febbraio 2018 – Auditorium Cgil Arezzo
La Cgil non solo ha sottoscritto l’appello ma sta anche lavorando alla raccolta di firme ed ha organizzato un’iniziativa per domani martedì 27 febbraio, alle ore 17.30 nella sua sede di Arezzo in via Monte Cervino.
“Ci è sembrato giusto unire due elementi – afferma il Segretario provinciale Alessandro Mugnai. La raccolta firme e la campagna elettorale in corso. Abbiamo quindi invitato i candidati delle liste e dei partiti che hanno condiviso l’appello”.
All’incontro del 27 febbraio parteciperanno Riccardo Nencini (Insieme), Marco Donati (Pd) , Guido Pasquetti (Liberi e Uguali) e Fausto Tenti (Potere al popolo).
“Le nostre priorità sono il lavoro e i diritti ma non possiamo non avere una visione più ampia e non essere allarmati per quanto sta accadendo non solo in Italia ma anche in Europa. Pensiamo che sia un errore formidabile sottovalutare il fenomeno nazi fascista che sta assumendo dimensioni preoccupanti, intendendo il fascismo non solo come “esperienze storica” ma come atteggiamento che giustifica e valida la violenza verbale e fisica, l’aggressione politica e culturale, la negazione del pensiero divergente e costruttivo. Dai candidati che condividono l’appello ‘Mai più fascismi’ vorremmo sapere cosa faranno concretamente in Parlamento, ovviamente se eletti, su temi per noi essenziali come lavoro, stato e giustizia sociale, lotta alla povertà, diritto di migranza”.
Secondo la Cgil “per combattere la febbre di nuovi e vecchi fascismi serve dare risposte che contrastino l’arretramento dello stato sociale e delle condizioni lavorative. Una sintesi di questo nostro intendere la troviamo nella nostra Carta Universale dei Diritti che auspichiamo sia oggetto del lavoro parlamentare nella prossima legislatura”.
Domani, dopo l’introduzione di Alessandro Mugnai, saranno quattro delegati Cgil delle Rsu a porre domande ai candidati. In modo particolare su lavoro, investimenti, innovazione e stato sociale.
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