Il disegno di legge ‘Buona scuola’, dopo circa un mese di esame al Senato, tra rinvii e rischio stallo, è stato licenziato dall’assemblea di Palazzo Madama per essere inviato di nuovo alla Camera per il via libera definitivo. 159 voti favorevoli 112 contrari
ANCHE SENATORI ARETINI L’HANNO VOTATA, NONOSTANTE I NOSTRI APPELLI.
“Ho postato il documento che riport di seguito per due giorni sul mio profilo di facebook. Nonostante il breve tempo, centinaia di docenti, ATA, genitori, amici ed alunni lo hanno condiviso. Il giorno del passaggio in senato del DDL sulla “Buona Scuola” l’ho inviato con un messaggio sul social network alla senatrice Mattesini, esprimendo il parere negativo di molti dei suoi elettori.
Purtroppo l’appello è stato disatteso, trovando il consenso al DDL anche da parte di senatrici a noi vicine.
Ritengo questa pseudo riforma della scuola una pessima legge, che porterà nei prossimi anni, il costo dell’istruzione dei propri figli sempre più sulle tasche dei cittadini.
Toglierà diritti e renderà ricattabili tutti i lavoratori della scuola e costringerà alunni a lavorare gratis per le aziende durante il periodo estivo.
Le 100.000 assunzioni potevano essere fatte senza l’approvazione del DDL, visto che serviranno solo a coprire i circa 55.000 posti disponibili tra organico di diritto e organico di fatto, i circa 20.000 docenti di sostegno ed i pensionamenti stimati in circa 15.000 unità, che tutti gli anni lavorano garantendo il funzionamento della scuola pubblica. Lasciando al potenziamento dell’organico funzionale solo briciole che non saranno sufficienti al progetto della “Buona Scuola”.
La FLC CGIL di Arezzo unitariamente alle altre Organizzazioni Sindacali ed ai propri iscritti continuerà la lotta in ogni forma e con ogni mezzo, affinché la Scuola torni ad essere pubblica e accessibile a tutti i suoi cittadini indistintamente dal loro reddito”.
Maurizio Tacconi Segretario FLC CGIL Arezzo
Alla Senatrice Donella Mattesini,
I lavoratori della scuola pubblica di Arezzo e Provincia, docenti e non docenti, si rivolgono a Lei in quanto nostra rappresentante al Senato della Repubblica affinché cerchi di mettere in atto quanto possibile per ottenere da parte del Governo Italiano una riscrittura radicale o, meglio ancora, il ritiro del Disegno di Legge C-2994-A, tristemente noto come DDL “ La Buona Scuola”.
In questi giorni le scuole si stanno svuotando e gli insegnanti e i lavoratori non docenti sono immersi nelle gravose operazioni di fine anno scolastico, che affrontano con lo scrupolo di sempre, ma anche con un’ansia nuova, perché tutti si domandano se l’anno prossimo dovranno lavorare in una scuola depauperata dei suoi valori più importanti o se si ritroveranno a operare in un’azienda deputata a fornire consenso ai governanti di turno, caratterizzata da una struttura piramidale, meritocratica e classista.
La scuola che serve a questa nazione è una scuola capace di creare una comunità educante, formata dalla cooperazione e collaborazione di tutti coloro che a qualsiasi titolo ne fanno parte; una scuola capace di prendere decisioni collegiali ed in piena autonomia, una scuola capace d’includere chiunque ad essa si rivolga e di ritornare a ricoprire quel ruolo di ascensore sociale che per tanti anni l’ha caratterizzata ed è così importante per realizzare il dettato costituzionale che ad essa compete.
I lavoratori della scuola e della Cultura sono certi che Lei abbia ben presente il pensiero di Piero Calamandrei e quello di Don Milani e perciò sono sicuri che farà del Suo meglio per opporsi a chi vuole disegnare una scuola verticistica e feudale, con tutti i poteri nelle mani dei dirigenti scolastici( molti di loro sono in piena sintonia con chi Le sta scrivendo ) invitati a procacciarsi finanziamenti da parte dei privati per ottenere ciò che lo Stato non vuole più destinare a chi ha il compito di formare le future generazioni.
Inoltre i privilegi per le scuole paritarie e le deleghe in bianco per tutto ciò che concerne l’educazione e la cura dei piccolissimi tra zero e sei anni dovrebbero allarmare tutti i cittadini italiani perché è evidente la volontà di fare sempre più spazio agli interessi dei privati, che come al solito agiranno solo in nome dei loro profitti.
Infine ricordi ai Suoi compagni di partito, che ricoprono ruoli così importanti nel governo del nostro paese, l’impossibilità di pensare a una buona scuola senza investire molto in essa, senza mettere in sicurezza tutti gli edifici, senza ridurre significativamente il numero degli alunni in ogni aula, senza aumentare il tempo scuola, senza reintrodurre le compresenze, senza provvedere a qualificare e a gratificare adeguatamente il personale che in essa vi lavora.
Dicono che i lavoratori della scuola rifiutano il DDL perché hanno paura di essere giudicati: niente di più falso. Ben vengano però modalità di giudizio create da chi nella scuola ha speso e spende la sua vita, non da dirigenti e amministratori che dimostrano di conoscerla ben poco.
I lavoratori della scuola e della Cultura hanno in molti modi sollevato la loro civile protesta con le armi democratiche dello sciopero e del voto, ora tocca ai Senatori schierarsi e combattere con il loro voto.
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