Ad Aprile Federconsumatori inizierà un nuovo ciclo di incontri con i risparmiatori azzerati di Banca Etruria. Ormai concluso l’invio delle domande per i rimborsi forfettari, che per Federconsumatori di Arezzo ha voluto dire la presentazione di 1.923 istanze al Fondo per un controvalore di quasi 35 Milioni di Euro, rimangono ancora aperti numerosi capitoli.
Delle oltre 14.382 domande di rimborso presentate dai risparmiatori della quattro Banche alla data del 3 Gennaio, ad oggi ne sono state rimborsate appena 5.141. Delle 1.932 presentate da Federconsumatori di Arezzo ne sono state rimborsate appena 561; oltre 1.362 aretini istanti, non hanno ancora visto rimborsato il becco di un quattrino. Chi dovrà andare ad arbitrato non sa nemmeno cosa pensare.
E’ inaccettabile che un rimborso che doveva essere erogato entro 60 giorni, avvenga in realtà in tempi così indefiniti da lasciare le persone nello smarrimento e nell’incertezza più assoluta.
Con legge n. 208 del 28.12 2015 il Parlamento ha introdotto l’Arbitrato, quale sede per dirimere il contenzioso sull’azzeramento dei risparmi. Tutti coloro che non hanno potuto presentare istanza di rimborso, (187 persone per la sola Federconsumatori di Arezzo alcune migliaia in tutta Italia) aspettano da 15 mesi il varo delle procedure. Debbono riottenere i loro quattrini e non sanno ancora se e quando potranno discutere la loro posizione. In uno Stato di Diritto questo è inaccettabile.
I Partiti Politici, le Forze Istituzionali ed i Parlamentari aretini devono agire sul Governo e pretendere le soluzioni dovute ai loro cittadini.
Dal canto suo Federconsumatori si farà promotrice di un nuovo incontro per presentare il testo di una interrogazione parlamentare da sottoporre a question time alla Presidenza del Consiglio ed al Ministro dell’Economia. Vogliamo sapere una volta per tutte se, come e quando il Governo intenda varare questi benedetti Decreti attuativi degli Arbitrati e come intenda intervenire per ricondurre i rimborsi dentro il termine dei 60 giorni previsti dalla legge. Su questi temi, Federconsumatori non molla. Assieme al Comitato Azzerati dal Salvabanche ha chiesto un nuovo incontro con il Governo e/o il MEF.
Federconsumatori all’indomani del decreto “Salva Risparmi” aveva chiesto la parificazione dei trattamenti dei risparmiatori azzerati delle Quattro Banche a quelli di MPS. Lo ha fatto inviando auna lettera al Presidente della Repubblica ed al Governo. Se è vero che con l’approvazione di alcuni emendamenti a quel Decreto sono da apprezzare i parziali risultati ottenuti, è altrettanto vero che ciò non è sufficiente.
Proseguirà con la propria azione per far valere fino in fondo i diritti dei risparmiatori. Con l’assistenza dello Studio Legale del Prof. Galgano e di un pull di avvocati coordinati dall’Avv. Massimo Aragiusto titolare dello studio di Firenze e Gerardo Marasco titolare dello Studio di Milano, agirà per via giudiziaria contro gli amministratori responsabili del fallimento della Banca e contro la Società di revisione e certificazione dei Bilanci, responsabile di non avere visto.
Federconsumatori aspetta quindi con pazienza e con fiducia la conclusione delle indagini aperte. Nell’ipotesi venisse accertato il reato di Bancarotta Fraudolenta, Federconsumatori si costituirà parte civile contro i responsabili e proporrà ai risparmiatori azzerati di fare altrettanto; parimenti Federconsumatori inviterà gli obbligazionisti e gli azionisti azzerati ad intentare azione legale di responsabilità contro la Società che ha certificato quei Bilanci di B.E. che non sono risultati poi così veritieri.
Per illustrare a tutti i risparmiatori associati le azioni che Federconsumatori intende proporre, sarà convocato a partire dai primi di Aprile, un ciclo di 20 assemblee presso la sala convegni della Camera del Lavoro di Arezzo in via Monte Cervino 23. Sarà stilato un calendario di appuntamenti e, a coloro che vorranno proseguire nella vertenza, sarà fissato un appuntamento per sottoscrivere le procedure e conferire le procure necessarie ad aprire il contenzioso legale contro la Società di revisione e, se accertato dalla Magistratura, contro i responsabili del reato di Bancarotta Fraudolenta su cui da tempo indaga la Procura.
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