Festa della donna anche se è più corretto Giornata internazionale della donna, poiché la motivazione non è la
festa ma la riflessione.
#CheCosa? Nasce la giornata dedicata alle donne, per ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno dovuto affrontare affinché la loro voce venisse ascoltata.
#Come? In America nel 1909 è stato il Partito Socialista a lanciare l’idea di una giornata dedicata all’importanza del ruolo delle donne all’interno della società. La prima festa della donna è stata celebrata negli Stati Uniti il 23 febbraio di quello stesso anno. Un’idea che dall’America è arrivata in Europa grazie all’attivista Clara Zetkin nel 1910 durante la seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste in Danimarca. L’8 marzo è stata scelta come data unica, a livello internazionale, nel 1921.
Sul tassello che ha portato ad individuare la Giornata Internazionale della ci sono ancora delle controversie. Nella cultura popolare è associata all’incendio della fabbrica tessile Triangle, nel quale sono morte un gran numero di operaie donne. Il fatto che sembra abbia dato realmente il là alla scelta della data è stata la manifestazione anti-zarista dell’8 marzo 1917 di San Pietroburgo contro l’impegno bellico russo, evento che ha dato inizio alla Rivoluzione Russa e che è stato guidato dalle donne del movimento operaio della capitale.
La tradizione è stata poi bruscamente interrotta dal regime fascista ed è stata ripresa solo nel 1945.
#Chi? La figura femminile è stata costantemente soggetta a discriminazioni di genere, violenze sessuali, sfruttamento, patriarcato, non ha diritto di voto, ha poco diritto anche alla vita.
Si pensi alla storia di Franca Viola, donna coraggio degli anni ’60, appena quindicenne, abitava ad Alcamo in Sicilia, quando fu data in mano a Filippo Melodia, nipote di un noto mafioso e membro di una famiglia benestante.
Filippo il 26 dicembre 1965, con la sua banda, si presentò dinanzi la casa di Franca Viola malmenando la madre e rapì la giovane, tenendola segregata in un caseggiato. Così racconta lei stessa: “Rimasi digiuna per giorni e giorni. Dopo una settimana abusò di me. Ero a letto, in stato di semi-incoscienza”. Il covo fu trovato e Franca salvata. Filippo fu arrestato ma sperò nel matrimonio riparatore com’era in uso a quei tempi. Franca si rifiutò preferendo l’attributo di “Svergognata” al matrimonio d’onore come prevedeva persino la legge italiana fondata sulla cultura patriarcale che legittimava la violenza sulle donne da parte degli uomini.
#Quando? Dai tempi dei tempi e in alcuni luoghi ancora oggi.
#Dove? Ovunque.
#Perché? Nessun perché sarà mai sufficientemente valido a giustificare il prezzo che hanno pagato e che purtroppo ancora troppo spesso pagano le donne
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