“Sono cessate le trattative per la definizione del primo contratto collettivo nazionale di lavoro per le aziende aderenti a Federdistribuzione e le lavoratrici e i lavoratori della grande distribuzione commerciale sono ancora senza contratto” commentano le organizzazioni sindacali Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e UILTuCS.
“Le ragioni della rottura sono da ricondurre alle condizioni inderogabili e non negoziabili poste da Federdistribuzione per la sigla del contratto, vale a dire: la destrutturazione del sistema di inquadramenti utilizzando la leva del jobs act; l’imposizione di norme destinate a consentire alle aziende di derogare a tutte le norme del futuro contratto anche in assenza di accordo tra le parti a livello aziendale e la definizione di aumenti salariali che determinerebbe al 31.12.2018 una massa salariale di 1.831 euro al 4° livello a fronte dei 3.000 euro previsti alla stessa data e al medesimo livello d’inquadramento dal contratto applicato ai dipendenti delle altre aziende del commercio, ossia alla stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.
“Porre a 28 mesi dall’inizio dei negoziati tali condizioni inderogabili e non negoziabili dimostra che l’asserita volontà di Federdistribuzione di realizzare un’intesa è priva di fondamento – continuano – Federdistribuzione vorrebbe imporre un diktat inaccettabile attraverso cui realizzare un evidente vantaggio competitivo a danno dei propri dipendenti”.
“In aggiunta a ciò è emersa palese la volontà di Federdistribuzione di modificare in peggio le norme contrattuali sul mercato del lavoro, l’orario di lavoro e la bilateralità, con particolare riferimento ai sistemi di welfare (assistenza e previdenza integrative), determinando un danno aggiuntivo per i dipendenti delle imprese ad essa associate”.
Concludono le organizzazioni sindacali: “Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e UILTuCS proclamano, nelle aziende aderenti a Federdistribuzione, uno sciopero nazionale per l’intera giornata del 28 maggio 2016”
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