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FILCAMS: la logica degli appalti penalizza i lavoratori. Ultimo esempio le mense scolastiche di Cortona”

“La discussione interessa soprattutto il Comune di Cortona e le due imprese che si sono associate temporaneamente per la gestione delle mense scolastiche. Ma il prezzo di questa discussione lo stanno pagando i lavoratori”.
Marco Guadagni, segretario della Filcams Cgil, sottolinea che “la questione di attività date in appalto dai comuni a società esterne si sta aggravando e che i problemi, invece di diminuire, si stanno aggravando. Nel capitolato dell’Amministrazione per l’affidamento del servizio mensa era esplicitamente indicata mezz’ora al giorno di lavoro in più per la pulizia dei locali destinati al consumo dei pasti da parte dei bambini. L’Ati, formata da due imprese non del territorio, che si è aggiudicata l’appalto ritiene adesso di non dover corrispondere ai lavoratori la mezz’ora. La motivazione: si sarebbe ridotto il numero di bambini che utilizzano la mensa. Non è ovviamente condivisibile nel metodo ma tantomeno nel merito: le pulizie, indipendentemente dalla diminuzione di alcuni pasti, vengono effettuate egualmente. Ma per questa prestazione non vengono pagati e un lavoro supplementare, senza la maggiorazione prevista dal contratto nazionale di lavora, evoca una pressione psicologica inaccettabile del tipo prendere o lasciare”.
La Filcams ha già chiesto e ottenuto un incontro con Comune e azienda ma la situazione non si è sbloccata.
“Riteniamo che l’Amministrazione comunale debba farsi parte attiva nei confronti dell’azienda per il pieno rispetto del capitolato. Non può stare alla finestra e assistere ad un confronto tra le parti. Suoi sono i servizi, suo il capitolato, suo l’affidamento del servizio. Il rispetto delle regole fa parte delle sue responsabilità. Anche questo caso conferma la validità del referendum promosso dalla Cgil sulla responsabilità solidale negli appalti – conclude Guadagni. Non si può fare affidamento sulla semplice buona volontà di 25 lavoratori e non si possono accettare atteggiamenti imprenditoriali che puntano a mettere i lavoratori con le spalle al muro. Anche questa vicenda deve indurre il sistema della pubblica amministrazione ad una seria riflessione sul sistema degli appalti. Le logiche la presiedono, a cominciare dal massimo ribasso, puntano a far risparmiare gli enti pubblici e a far guadagnare comunque le imprese che operano per essi. Nel mezzo rimangono schiacciati i lavoratori, con salari e diritti in forte calo e prestazioni non dovute in forte ascesa”.

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