Tra qualche giorno sarà il 1° Novembre.
I sindacati ribadiscono innanzitutto il principio della volontarietà della prestazione lavorativa per la prossima festività del 1° Novembre, e anche di quelle del 8, 25, 26 dicembre, principio stabilito dalla contrattazione nazionale e rafforzato da recenti sentenze della Cassazione.
“Non possiamo però limitarci a questo – afferma Claudio Bianconi Filcams/Cgil – la discussione sulla deregolamentazione delle aperture domenicali e festive delle attività commerciali è importante, ma non sufficiente ad affrontare il tema nel suo complesso”.
Ad ormai 6 anni dalla totale deregolamentazione introdotta dal “Decreto Salva Italia” del Governo Monti, si rende necessaria una valutazione sugli effetti prodotti da tale intervento.
“Se gli obiettivi erano quelli di incrementare i consumi, l’occupazione nel settore e favorire la libera concorrenza – prosegue il sindacalista – oggi possiamo affermare con certezza che nessuno è stato raggiunto. Ma non solo. Indiscutibili sono le conseguenze negative delle liberalizzazioni sull’intero settore della distribuzione commerciale. E’ pertanto inevitabile giudicare il provvedimento non solo inutile, ma anche dannoso, sia per i lavoratori dipendenti del settore, che per i piccoli esercizi commerciali sempre più in difficoltà per la contrazione dei consumi e per l’impossibilità di reggere la concorrenza, in particolar modo sul versante del “sempre aperto”, con la grande distribuzione”.
Problema ancora maggiore per quelle attività poste all’interno dei centri commerciali, dove a causa di vincoli contrattuali imposti dalle direzioni dei centri, non è possibile nemmeno decidere liberamente se chiudere o restare aperti.
UN INCUBO CHE SEMBRA NON FINIRE.
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