Ulteriori 4 ore di sciopero indette dalla strutture sindacali nazionali per lo stato di “stallo” nella vertenza sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Industria Metalmeccanica e Istallazione Impianti. Con queste 4 ore i Metalmeccanici sono già 20 ore di sciopero dall’inizio della trattativa avviata a Gennaio. La Federmeccanica rimane sostanzialmente ferma sulle proprie posizioni espresse fino dall’inizio della trattativa e che lasciano intendere, qualora assecondata, la fine del Contratto Collettivo Nazionale. In modo deciso e provocatorio continua a pretendere che lo strumento del Contratto non garantisca più la redistribuzione del salario a tutti i lavoratori metalmeccanici, e pretende di aumentare la produttività non riconoscendo parte dei Permessi Annui Retribuiti. Insieme a questo non recepisce le Istanze delle Organizzazioni Sindacali in merito all’apertura di tavoli per discutere di strategie industriali complessive, piani di sviluppo atte a capovolgere questo stato di crisi che l’industria italiana sta attraversando. Non solo, si fa promotrice di diffondere tra i lavoratori la propria “Piattaforma” in modo unilaterale. Una stagione di rinnovo contrattuale durissima, complicata dall’assenza del Modello Contrattuale di riferimento perché scaduto.
Come sindacato abbiamo deciso di alzare il livello di scontro in modo da dare più visibilità a questa vertenza, portando i Metalmeccanici in mezzo alla cittadinanza, per spiegare e per far capire la pericolosità delle proposte di Federmeccanica.
Non garantire a tutti i lavoratori gli aumenti contrattuali contribuirebbe ad aumentare gli effetti della crisi, i salari negli anni hanno arretrato rispetto al potere di acquisto, quindi senza aumenti sicuramente non ripartirebbero i consumi, generando ulteriori situazioni di crisi. Aumentare le ore di lavoro a chi oggi ha un lavoro non permette di creare le condizioni per nuove assunzioni, in anni dove la disoccupazione dilaga. Continuare ad abbattere i diritti mettendo i lavoratori in conflitto tra loro produce una involuzione antidemocratica, ingiusta e iniqua verso chi già vive condizioni disagiate. Per questo e per rivendicare quanto il Sindacato ha chiesto nella propria Piattaforma, unitariamente è stata decisa una manifestazione che nella giornata di martedì 19 luglio vedrà un corteo di auto muoversi per il Valdarno e dirigersi di fronte ai centri industriali più importanti per esprimere il proprio dissenso alla provocazione della Federmeccanica e spiegare le ragioni della lotta.
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