Sia permessa anche a noi qualche Considerazione……..
Oggi il Governatore di Banca d’Italia ha svolto le tradizionali Considerazioni annuali.
Leggiamo: “La società cessionaria dei crediti in sofferenza sta predisponendo le informazioni necessarie per la loro vendita su base competitiva; l’operazione potrà contribuire allo sviluppo di un mercato dei prestiti deteriorati nel nostro paese”.
Dunque i crediti deteriorati ceduti a REV ( svalutati al 17% ) dalle 4 vecchie banche in risoluzione sono destinati integralmente alla vendita.
A chi e con quali criteri e condizioni?
Si stanno valutando gli effetti della vendita dei crediti deteriorati sull’economia reale, sulle imprese e le famiglie ?
Più avanti il Governatore – a tratto generale – afferma: “La cessione è solo uno dei modi per affrontare il problema dei prestiti deteriorati. È interesse sia delle autorità di vigilanza sia delle banche che in questa fase la gestione attiva, efficiente e consapevole di tali prestiti diventi un obiettivo strategico”.
“Le riforme legislative introdotte la scorsa estate e quelle varate all’inizio di questo mese consentono di accelerarle (…. le procedure di insolvenza e di recupero )”.
Perché escludere tout court la “ gestione attiva, efficiente e consapevole… “ da parte delle 4 nuove banche ?
Quale ritorno per i piccoli azionisti e i creditori subordinati non istituzionali e non professionali ai quali è stato imposto di condividere le perdite ?
Non tutti i prestiti deteriorati sono uguali. Si è valutato un possibile interesse da parte dei potenziali acquirenti delle 4 Nuove banche ?
Ritornando alle 4 nuove banche, il Governatore prosegue: “La procedura di cessione di queste banche sul mercato è in fase avanzata; segue rigorosi criteri di trasparenza, imparzialità e concorrenza; se ne prevede la chiusura nel corso dell’estate”.
Quali sono i criteri adottati dall’ Autorità di risoluzione, proprietaria delle 4 Nuove Banche?
Quali sono le condizioni poste ai potenziali acquirenti invitati alla “data room” ?
Quale peso avranno nella selezione delle offerte le ricadute sui territori e sui lavoratori?
Indirizzando il sistema bancario italiano verso “ economie di scala e di scopo “ , il Governatore afferma: “È necessario procedere speditamente in questa direzione, superando vecchie logiche di mero presidio del territorio che hanno sovente contribuito ad acuire, anziché attenuare, le difficoltà dell’economia reale e delle stesse banche”.
E’ stato il “mero presidio del territorio” o, piuttosto, sono state gestioni sciagurate e non sufficientemente contrastate ad avere acuito le difficoltà dell’economia reale ?
“Le nuove banche, tolti dall’attivo i prestiti in sofferenza, sono ora impegnate a rinforzare il rapporto con oltre un milione di clienti tra depositanti e piccole e medie imprese; muovono nella direzione di rinsaldare la fiducia della clientela i recenti provvedimenti del Governo per il rimborso dei sottoscrittori di obbligazioni subordinate emesse in passato”.
Ne siamo consapevoli. Il Personale delle 4 Nuove Banche ( e – non dimentichiamolo – delle altre banche, società controllate e partecipate, tutte destinate alla vendita ) è in prima linea, non chiede altro, nonostante contraddizioni ed eredità del passato che continuano a pesare.
Pacatamente ma con fermezza chiediamo ancora una volta all’Autorità di Risoluzione, proprietaria delle 4 Nuove Banche, alle Autonomie locali, alle Associazioni economiche e sociali del territorio:
Quale progetto per il territorio, quale ruolo per le 4 Nuove banche che continuano a presidiare, nonostante tutto, una “ fetta “ importante del nostro Paese ?
E quale risposta all’occupazione ( diretta e indiretta ) , vero volano dell’economia ?
Jesi, Arezzo, Chieti, Ferrara, 31 maggio 2016
Le Segreterie degli Organismi Sindacali Aziendali FISAC/CGIL dei Gruppi
Nuova Banca delle Marche – Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio – Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara – Nuova Cassa di Risparmio di Chieti.
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