Sono passati 50 anni dalla sua morte ma il pensiero di don Milani può essere ancora un punto di riferimento forte per tutti coloro che si occupano di scuola ed educazione? Sull’argomento di forte rilevanza L’Associazione Proteo ha promosso, in collaborazione con la Flc Cgil, un seminario di formazione che si terrà venerdì 31 marzo, con inizio alle ore 15, nei locali della Cgil in via Monte Cervino ad Arezzo. Interverranno Edoardo Martinelli, allievo della scuola di Barbiana; Raffaele Iosa, già ispettore scolastico dell’Emilia Romagna e Domenico Sarracino, Presidente di Proteo Arezzo.
“Barbiana è irripetibile ma è anche un’inestimabile risorsa – commenta Sarracino. Se riuscissimo a rimettere in circolazione un po’ del suo “spirito”, la scuola italiana potrebbe ritrovare lo slancio per invertire la china e riprendere il cammino. Don Milani sarebbe certamente ostile ad una scuola appesantita da troppi riti burocratici, formalistici e cartacei, quali quelli che da tempo si stanno diffondendo. Con il rischio di allontanarsi sempre più dalle aule e dalle esigenze concrete degli allievi. Nelle scuole oggi circolano e spesso prevalgono frasi e logiche che provengono non dal mondo della scuola e della cultura, ma da quello aziendalistico e dell’impresa economica che ha un’organizzazione ed un “prodotto” che non può essere assimilato a quello peculiare delle scuole. Queste non “lavorano” oggetti, ma devono formare persone istruite, libere e responsabili. I ragazzi sono ben più complessi e delicati sono soggetti complessi fatti da intelligenze diverse, e diversi modi di apprendere, diverse motivazioni ed emozioni, diversi situazioni familiari, e diversi contesti socio-economici. Oggi c’è il rischio che si perda di vista il bene primario che consiste nella collaborazione-cooperazione capace non di contrapporre, ma di unire e mobilitare tutte le forze e le risorse. Siamo ancora lontani dal realizzare un modello di scuola che sia pienamente strumento di progresso sociale, di liberazione delle persone e di attuazione della Costituzione. Nonostante tutto la “scuola di tutti e di ciascuno” – la scuola che nello stesso tempo sa essere attenta a tutti come insieme, ma anche alle peculiarità di ciascuno – resta ancora un obiettivo. Ancora tanti sono i ragazzi e i giovani che si perdono per strada e tra questi tantissimi appartengono al mondo degli ultimi e delle nuove povertà.. Ai tempi di Don Milani erano i figli dei contadini e dei pastori. Oggi sono i figli delle famiglie immigrate e di quelle delle periferie. Sono passati 50 anni dalla morte ma il suo insegnamento è ancora valido come i suoi due grandi riferimenti: il Vangelo e la Costituzione“. “Il tesoretto che sta a Barbiana”, come va utilizzato, come va reinterpretato?”
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