La FLC CGIL da anni si batte perché la seconda fascia di istituto, in cui sono inseriti i precari abilitati e specializzati sul sostegno, sia resa idonea per le immissioni in ruolo.
Come abbiamo più volte sottolineato, nella seconda fascia della scuola secondaria sono presenti molte classi di concorso e il sostegno, che non sono più presenti nelle GAE e per i quali ogni anno si conferiscono supplenze, non potendosi effettuare le assunzioni in ruolo. Nella seconda fascia sono presenti docenti che ogni anno con la loro professionalità consentono alle scuole di poter espletare il piano dell’offerta formativa, attraverso contratti precari.
Stessa situazione troviamo, soprattutto al Nord, nelle graduatorie di 3a fascia di istituto, all’interno delle quali molti docenti non abilitati hanno superato i 36 mesi di servizio.
Il nuovo sistema di reclutamento non può prescindere dal riconoscimento di professionalità a cui lo Stato ogni anno conferisce un contratto e che, se stabilizzate, garantiscono quella continuità didattica che è alla base della vera buona scuola.
Il parere della settima commissione del Senato riconosce per la prima volta la costituzione di un “contenitore” che, in coda alle GAE, può garantire la stabilizzazione ai docenti di 2a fascia. Fino a ieri era impensabile che questa trasformazione, da anni chiesta dalla FLC CGIL, potesse realizzarsi. Piuttosto si pensava a come applicare il Jobs Act alla scuola, tagliando i ponti col precariato storico, creando ancor più disoccupazione di quella che il nostro Paese già vive.
Oggi si apre una speranza per i precari abilitati e si aprono le porte dell’abilitazione ai docenti di 3 a fascia con i 36 mesi di servizio. È il migliore dei mondi possibili? No, quell’esame per entrare nel contenitore ci sembra superfluo, vista la professionalità di molti docenti precari. Non reggono le argomentazioni che non hanno superato il concorso, perché molti precari hanno superato altri concorsi per l’abilitazione e la specializzazione. E l’esperienza sul campo è il loro valore aggiunto.
Ci auguriamo che la rinnovata stagione dell’apertura di veri tavoli di confronto possa far individuare tutti i diritti che devono essere assolti prima del bando del nuovo concorso previsto dalla nuova formazione iniziale.
Col parere della settima commissione del Senato si è rotto un tabù, la FLC CGIL si adopererà per estendere i diritti, ma è certa che non aver deposto le armi oggi, ci fa sperare per il futuro.
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