Di norma non sono temi sindacali. Ma acqua e sport sono stati tra quelli al centro dell’Assemblea della Cgil tiberina che si è recentemente svolta a Caprese. “Sono due simboli non solo dei problemi ma anche delle opportunità che questa vallata ha di fronte – commenta Alessandro Mugnai, Segretario generale Cgil. Se le difficoltà che oggi si registrano verranno superate, allora la Valtiberina avrà nuove possibilità in fatto di agricoltura e turismo, due settori centrali nel modello economico di questo territorio”.
Iniziamo dall’acqua. “Dopo il crollo dello sfioratore di piena avvenuto a dicembre del 2010 – ricorda Luca Gabrielli responsabile della Valtiberina per la CGIL – nell’agosto di quest’anno il Ministero delle infrastrutture ha approvato il progetto di ripristino della diga di Montedoglio. Ci auguriamo un veloce avvio dei lavori ma soprattutto che, questo intervento, possa aprire una discussione sul futuro dell’agroalimentare in questo territorio e di conseguenza anche anche temi come l’omogeneità normativa tra le Regioni Umbria e Toscana che compongono l’Ente Acque Umbre Toscane (EAUT). L’obiettivo non può che essere quello di un utilizzo responsabile e, appunto, omogeneo tra le due regioni di un come l’acqua, che è il bene più prezioso che abbiamo in consegna e il suo corretto utilizzo diventa indispensabile per uno sviluppo più equo e sostenibile. Per questo il tema della Diga e dell’acqua possono essere il punto di partenza per parlare dello sviluppo del settore agricolo, e non solo, senza confini.
Dall’acqua allo sport. “Non per caso abbiamo scelto il Centro Sportivo Michelangelo a Caprese per la nostra assemblea – continua Gabrielli. Questa struttura non solo non decolla ma è anche a rischio chiusura. Gli unici utilizzatori sono gli studenti dell’istituto professionale alberghiero Camaiti di Pieve Santo Stefano che nel corso della nostra assemblea hanno dato, tra l’altro, prova della loro formazione e professionalità. Attività scolastica esclusa, di fatto il centro è pressoché inutilizzato, e questo significa non sfruttare una risorsa che ha usufruito di finanziamenti pubblici e che ha delle potenzialità. Ci sono progetti di rilancio di questo centro? Senza dimenticare che la gestione del consorzio è di fatto per metà pubblica e per metà privata? Siamo di fronte ad un’occasione sprecata: questa struttura potrebbe essere uno dei volani del rilancio turistico della Valtiberina, territorio che è potenzialmente capace di miscelare varie forme di turismo, da quello ambientale a quello sportivo a quello culturale”.
Comments are closed here.