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Il far west viaggia in rete

Le preoccupazioni della Cgil aretina per il futuro di Telco. Ad Arezzo ormai mneno di 50 sospesi a zero ore

“Questo non è una normale crisi aziendale. Quale impresa va in gravissime difficoltà avendo lavoro, professionalità qualificate, mercati aperti e operando nel settore maggiormente strategico del Paese? I lavoratori della Telco stanno progressivamente diminuendo: come ha giustamente ricordato l’assessora regionale Alessandra Nardini, si è passati in poco tempo da 700 a 330 in Italia. Siamo di fronte al possibile svuotamento della Telco e al frazionamento dei dipendenti in altre aziende, di più piccole dimensioni e quindi maggiormente a rischio per quanto riguarda i diritti dei lavoratori e la loro sicurezza”.
Alessandro Tracchi, segretario provinciale della Cgil di Arezzo, alza il tiro sulle difficoltà Telco che ad Arezzo occupa ormai solo una cinquantina di addetti, per di più sospesi a zero ore.
“Facciamo difficoltà a ricordare e citare i passaggi di proprietà e di personale, l’apertura e la chiusura di “scatole” che servono solo per il travaso di commesse, attività e dipendenti. Siamo allarmati non solo per il futuro dei lavoratori che tuteliamo ma anche per la trasparenza del settore delle telecomunicazioni in Italia che è vitale non solo per il futuro economico ma anche per il presente della democrazia, considerando l’enorme quantità di dati sensibili che viaggiano in rete”.
Tracchi si chiede anche quale sia il ruolo di Fibercop, nata da una costola di Tim e titolare delle commesse. “Registriamo i suoi silenzi”.

17 aprile 2025

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