La casa è la vera emergenza sociale
Sunia, Cgil e Spi chiedono una maggiore attenzione da parte dei Comuni
Gestione e manutenzione degli immobili. Modelli di convivenza all’interno dei condomini. Sunia, Cgil e Spi hanno aperto un confronto pubblico con Arezzo Casa. “E avremmo voluto aprirlo anche con i Comuni – sottolinea Fabio Buricchi, Segretario provinciale del Sunia. Ma al nostro invito ha risposto solo il sindaco di San Giovanni Valdarno. Ci è sembrato un disinteresse particolarmente grave”.
Anche perché i problemi sono molti. Cgil, Spi e Sunia, sia provinciale che regionale, ne hanno sottolineato alcuni nel convegno che hanno tenuto recentemente ad Arezzo e che ha visto una folta partecipazione da parrte di inquilini e assegnatari.
“Il primo è quello della gestione – ricorda Buricchi. Le competenze sono di Arezzo Casa che però lamenta una perenne mancanza di fondi. Come intendono i comuni tutelare il loro patrimonio immobiliare e i cittadini? E’ evidente che i ritardi nella manutenzione, oltre alle difficoltà per chi vi abita, porta al progressivo deperimento degli immobili. E qui ci si lega al secondo problema e cioè quello della convivenza. E’ palese la difficoltà di abitare in ambienti non sempre confortevoli e in situazioni caratterizzate dalla presenza di diverse etnie con culture e abitudini diverse oltre ad alcune situazioni problematiche sia dal punto di vista economico che sociale. Per questo occorre una presenza più articolata che preveda di far conoscere le regole di convivenza, un servizio sociale attrezzato, mediatori culturali anche utilizzando il servizio civile”.
Il Segretario provinciale Alessandro Mugnai sintetizza il parere della Cgil: “siamo di fronte all’assenza di una politica della casa. E questo fatto incide pesantemente nella questione di vecchie e nuove povertà. La casa è la parte affiorante dell’iceberg dell’attuale emergenza sociale. I Comuni, fatte alcune lodevoli eccezioni, stanno perdendo occasioni per ascoltare i loro cittadini. Assegnare una casa popolare non è solo dare quattro mura e un tetto ma vuol dire affermare la dignità sociale delle persone”.
In questo senso la Cgil è anche preoccupata per la legge regionale sulla casa e sulla quale, nel corso del convegno aretino, si sono soffermati la responsabile del SUNIA regionale, Laura Grandi, che ha chiesto un ripensamento della Regione su alcuni punti critici e il segretario regionale della CGIL con delega alla casa, Maurizio Brotini, che ha rivendicato l’esigenza di finanziamenti certi da parte di Stato e Regioni come base per una seria politica della casa.
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