Giornate come queste sono importanti ma contengono anche un rischio: quello della ritualità. Dedicare una Giornata internazionale alla violenza sulle donne è fondamentale purchè non sia un’iniziativa isolata e purchè alle affermazioni di principio seguano fatti concreti: sostegni alle donne che hanno subìto violenza, investimenti sulla prevenzione, attività diffuse a cominciare dalle scuole, collaborazione con le istituzioni e le associazioni di volontariato.
E’ evidente che una giornata all’anno di riflessioni e convegni non basta ad arginare una marea spaventosa.
Secondo gli ultimi dati Istat sono 6 milioni e 788 mila le donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri.
Gli sforzi di questi anni per contrastare la violenza sono stati in grado di produrre alcuni risultati positivi. Rispetto all’indagine precedente condotta dallo stesso Istat negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all’11,3%, rispetto ai 5 anni precedenti il 2006. Questo è frutto di una maggiore informazione e di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno e di un clima sociale di maggiore condanna della violenza.
E’ necessario proseguire su questa strada garantendo risorse ed iniziative capaci di far crescere una nuova cultura e una rete di protezione pubblica che non sia limitata alle sole forze dell’ordine ma anche ai centri antiviolenza che devono essere adeguatamente finanziati.
Comments are closed here.