A conclusione di un percorso di mobilitazione che, anche in Toscana, in queste settimane ha visto protagonisti i pensionati e le pensionate, Martedì 14 Luglio, in occasione dell’incontro con il direttore Regionale INPS, si terrà un “presidio” dalle ore 10,00 alle 12,00 davanti alla sede INPS, a Firenze in via del Proconsolo n°10.
Le organizzazioni sindacali dei pensionati di CGIL-CISL-UIL chiederanno al Direttore Regionale dell’INPS nell’incontro programmato all’interno dell’orario del presidio, di farsi portavoce presso le istituzioni nazionali delle sacrosante richieste dei pensionati che riguardano:
- sostanziali miglioramenti al decreto 65/15 presentato dal governo, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, e attualmente in discussione in Parlamento. In particolare che venga ristabilito il montante delle pensioni in essere, incrementando il loro importo mensile per impedire che il danno subito diventi permanente; che venga definito un meccanismo di perequazione/rivalutazione in grado di garantire nel tempo il potere d’acquisto delle pensioni, che la Corte ha giustamente definito essere “retribuzione differita”.
- giustizia ed equità: i pensionati non sono affatto dei “privilegiati”. Sono cittadini che, con il loro lavoro, hanno dato un contributo importante alla crescita economica e sociale di questo Paese e adesso, da pensionati, sempre più spesso sono chiamati a riempire i vuoti generati dalla contrazione dello stato sociale che è sempre più distante dai cittadini e sta perdendo la capacità di dare risposte efficaci alle esigenze dei ceti più deboli. Non sono gli anziani che rubano il futuro ai giovani. Le nuove generazioni non avranno futuro se non avranno lavoro. Di questo dobbiamo parlare, di come si può creare lavoro. Lavoro regolare con giusta retribuzione e adeguata contribuzione previdenziale. Di come intervenire per contrastare il lavoro nero e tutte le nuove forme di lavoro pensate solo per aggirare le leggi e i contratti e che generano ulteriore evasione fiscale e contributiva.
- al governo, che i risparmi realizzati sulle pensioni con la riforma Fornero (80 miliardi di euro 2012-2020), vengano reinvestiti all’interno del sistema previdenziale a garanzia del valore delle pensioni.
Il presidente dell’INPS Boeri dovrebbe occuparsi di questo. Chi è in pensione, dopo una vita di lavoro, e ha versato i contributi secondo le regole vigenti non può continuare a vivere sotto ricatto. Metta le sue capacità a disposizione dell’INPS. Occorre far funzionare meglio l’istituto. Occorre reinvestire i risparmi ottenuti migliorando l’organizzazione interna, potenziando il servizio ispettivo con obiettivi concreti e verificabili di contrasto e recupero dell’evasione contributiva che, questa sì, pesa come un macigno sulle spalle dei lavoratori, dei giovani, e degli imprenditori onesti che subiscono la concorrenza sleale di chi non rispetta le regole.
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