E’ stata una delle tragedie più gravi che si è consumata nel Canale di Sicilia. Tre anni fa, il 3 ottobre del 2013, una imbarcazione libica utilizzata per il trasporto di migranti è naufragata a poche miglia del porto dell’isola di Lampedusa. Le vittime di quel naufragio furono 386 (366 morti accertati e 20 dispersi), numeri che fanno di questa tragedia una delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo dal dopoguerra.
Furono portate in salvo da quel barcone 155 persone, di cui 41 minori.
Dopo quella tragedia si era istituito il “Comitato 3 ottobre” per non dimenticare le vittime del mare e con una legge, approvata definitivamente il 16 marzo scorso, oggi si celebra la prima Giornata della Memoria.
Ma il rapporto tra il nostro paese e l’immigrazione non è sempre facile, e non sempre nel rispetto, prova ne è la situaizone attuale rispetto al contributo aggiuntivo (da 80,00 a 200,00) a carico dei cittadini migranti per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno.
Come sapete il 24 maggio scorso il Tar Lazio ha depositato la Sentenza che ha annullato il Decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’Interno riguardante il contributo aggiuntivo (da 80,00 a 200,00) a carico dei cittadini migranti per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno. Tuttavia come già vi abbiamo comunicato in precedenza, è stato presentato ricorso proposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dell’Interno e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Presidente del Consiglio di Stato, il 14 settembre scorso, ha deciso l’accoglimento della richiesta cautelativa di sospensione degli effetti della precedente sentenza del TAR del mese di maggio rinviando la trattazione collegiale alla udienza del 13 ottobre 2016.
In seguito alla sospensiva, il Ministero dell’Interno ha emanato la circolare alle Questure che ripristina il versamento delle somme a titolo di Ulteriore Contributo. Le somme saranno richieste anche per le domande presentate in data anteriore al 14/9 e non ancora definite.
Il 13/10, come annunciato, ci sara’ la prima udienza davanti la Consiglio di Stato che ci permetterà di sostenere le nostre tesi ai fini del giudizio sulla sospensiva stessa che potrebbe anche essere revocata se non saranno ritenute sufficienti le argomentazioni dell’Avvocatura dello Stato.
La Sentenza della Corte di Giustizia Europea rimane un punto fermo sulla vicenda e, come sapete, oltre alla Sentenza del TAR non ancora discussa nel merito, e’ pendente la denuncia di infrazione che abbiamo presentato alla Commissione Europea la scorsa primavera che mette sotto accusa lo Stato italiano per i ritardi e le resistenze nell’applicazione di quanto disposto dalla Corte Europea. Sara’ nostra cura informare la Commissione Europea di quanto sta avvenendo in queste settimane.
E’ evidente che l’atteggiamento che il Governo mantiene su questo tema continua ad essere discriminatorio e vessatorio nei confronti dei cittadini migranti che soggiornano regolarmente nel nostro paese con l’aggravante che lo stesso Governo ignora completamente le decisioni emesse dagli organi giurisdizionali nazionali ed europei.
Al momento, operativamente, in attesa degli sviluppi legali, occorre adeguarsi a quanto disposto dal Ministero facendo pagare le somme dell’ulteriore contributo a chi rinnova e ha pratiche in corso e, contestualmente, inoltrare la richiesta di rimborso delle somme versate dal 2012 che fanno riferimento alla Sentenza della Corte di Giustizia Europea.
E’ evidente che la resistenza del Governo su questo tema deve portarci ad accompagnare anche sul territorio, insieme alle nostre strutture, la battaglia in corso con azioni di pressione sul piano politico, organizzativo e di contenzioso legale con gli strumenti che sono gia’ a vostra disposizione. Intendiamo continuare la nostra iniziativa per questa importante vertenza in ogni sede politica e istituzionale poiché è una battaglia che non riguarda solo i cittadini migranti, ma in generale i diritti di cittadinanza universali che devono contraddistinguere ogni Paese democratico.
Vieni in CGIL presso il PATRONATO INCA per sapere cosa fare.
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