Ormai 6 mesi di tensioni, con più di 10.000 risparmiatori in ambasce per la perdita dell’investimento in obbligazioni subordinate e azioni.
In grande parte, clientela al dettaglio che si è fidata della banca di riferimento, quella storica cui giustamente ci si rivolge per avere credito e per mettere a frutto i risparmi di famiglia.
Il Governo che si dichiara in perenne trattativa con la Commissione UE sul sistema, sul futuro delle 4 banche e sulle conseguenze per i risparmiatori.
Notizie incerte e contraddittorie, filtrate a mezzo stampa; secretazione di buona parte degli atti.
I lavoratori delle 4 banche indistintamente esposti all’accusa di avere concorso a “ truffare “ i risparmiatori, senza distinzione.
Non sono stati gli addetti agli sportelli ad avere: 1) deciso l’emissione di bond subordinati per rafforzare i requisiti patrimoniali; 2) valutato e consentito l’emissione; 3) attribuito il livello di rischio; 4) deciso, programmato e coordinato la collocazione al dettaglio dei titoli subordinati.
Le Autorità di Vigilanza, che abbiamo visto impegnate in un percorso affannoso di comunicazione e restyling, concluso con l’autoassoluzione, Consob da ultimo.
Un rimpallo di competenze e responsabilità fra i principali protagonisti del Paese, sistema compreso.
Tante autoassoluzioni e altrettante manifestazioni di fiducia nella Magistratura; i lavoratori esposti alla collera dei risparmiatori e al sospetto di connivenza, indistintamente senza distinzione di ruolo e di responsabilità.
Più in generale, insufficiente se non assente la consapevolezza della necessità di norme che rendano più tempestivi e stringenti i controlli; più trasparente il mercato dei prodotti finanziari, con garanzie effettive per il risparmio non speculativo e tutele per i lavoratori addetti.
Eppure, nel frattempo, altre situazioni sono venute a maturazione nel Paese.
Il decreto del Governo del 4 maggio. Un coacervo di provvedimenti a sostegno del sistema creditizio e le misure per i risparmiatori.
Misure ancora insufficienti, anche se la corsia d’emergenza per i redditi più bassi era una decisione da assumere e mettere in pratica da subito.
Ancora incertezza sull’entità complessiva delle risorse messe a disposizione, anche se l’eliminazione del plafond iniziale è un passo avanti importante. Ma perché non scrivere nel decreto dei 300 mln. resi disponibili dal sistema, secondo le assicurazioni del Ministro Padoan ?
Una dose eccessiva di adempimenti per i risparmiatori, complicazioni operative che soltanto con un qualificato supporto pro attivo delle stesse banche potranno essere compiutamente risolti dai risparmiatori e dalle associazioni di rappresentanza.
Le indagini della Magistratura sulla quale, alla fine, sta ricadendo per intero l’onere di accertare una verità, quella giudiziaria, indispensabile ma non da sola.
Cattive gestioni, intrecci clientelari, commistione di affari e politica, ricerca spasmodica e con tutti i mezzi di redditività a brevissimo, prassi e consuetudini che paventiamo spesso hanno dato vita a “consorterie”, riduzioni dei costi del lavoro e dei diritti per tanti, riduzione dei livelli occupazionali ecc.
Basterà la Magistratura a dirimere la matassa di quei “ grovigli armoniosi “, di quelle “ cabine di regia “ che hanno messo nei guai risparmiatori e lavoratori?
Altrettante responsabilità – ai diversi livelli – da accertare, ivi comprese eventuali omissioni nella vigilanza, perché alla fine non accada che in prima linea a rispondere restino soltanto i lavoratori “ al dettaglio “.
Sono in gioco ( lo segnaliamo ancora una volta ):
Lavoro. Circa 7.000 persone fra occupazione diretta e indotto ( e relative famiglie ), una componente strutturale dell’economia dei territori colpiti dalla risoluzione delle 4 vecchie banche.
Risparmio. Determinante il recupero di una forte relazione di fiducia con le imprese e le famiglie del territorio per tutto il sistema bancario oltre che per il futuro delle 4 nuove banche.
Risparmiatori. Accertare se c’è stata fraudolenza nella decisione di vendita di prodotti non adatti alle esigenze del cliente al dettaglio, ristorare i risparmiatori, individuare le effettive responsabilità.
Territorio. Discriminante per l’economia dei territori i criteri e le modalità della cessione sul mercato delle 4 Nuove Banche; la gestione dei crediti in sofferenza e l’escussione dei pegni.
4 Nuove Banche. Chiarezza sui programmi di riorganizzazione, rilancio e consolidamento. Coinvolgimento attivo dei lavoratori e delle loro rappresentanze. Confronto sulle prospettive per l’occupazione e le condizioni complessive di lavoro. Nuovi modelli di gestione e di relazioni industriali, che tengano compiutamente conto dei sacrifici sopportati dalla maggioranza dei lavoratori.
Il Presidente unico delle 4 Nuove Banche Nicastro, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della relazione Consob: Quella appena iniziata è La “settimana buona” per le Offerte non vincolanti per i quattro istituti nati dal Salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Cari Chieti……e “poi ci sarà il processo di selezione”. Bene.
Come è noto, l’Autorità di risoluzione – la proprietà – ha offerto sul mercato le 4 Nuove Banche ma anche altre banche e aziende controllate dalle c.d. banche ponte, nonché partecipazioni.
I lavoratori sono parte integrante di tale progetto. Come ?
Per tutto questo proponiamo il confronto a tutti i soggetti in campo ( Istituzioni, Autorità di vigilanza, Autonomie locali, Associazioni economiche e sociali dei territori, associazioni dei risparmiatori ).
Le Segreterie degli organismi sindacali aziendali FISAC/CGIL dei gruppi
Nuova Banca delle Marche – Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio – Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara – Nuova Cassa di Risparmio di Chieti.
Comments are closed here.