Finora il governo non ha accolto le richieste di Cgil, Cisl e Uil sul
tema della previdenza: “Il confronto sta andando male”. Lo afferma il
segretario confederale di corso d’Italia, Roberto Ghiselli,
intervenuto ieri ai microfoni di RadioArticolo1 dopo l’incontro tra
governo e sindacati. L’intervista (a cura del direttore Altero
Frigerio) è stata poi rilanciata su Rassegna Sindacale che ne propone
una sintesi. Sul tema dell’aspettativa di vita, dice Ghiselli,
“siamo molto lontani da ciò che chiediamo”. In particolare “qui
occorre individuare le categorie con aspettativa più bassa, mentre il
governo ha fatto una proposta ridotta al minimo, considerando una
platea del mondo del lavoro che non arriva al 10%. Se questi sono i
presupposti è inutile anche avanzare una controproposta”.
Su alcune materie “c’è stata un’apertura”, come per esempio la
previdenza complementare: “Si è aperto a un’estensione per i
lavoratori pubblici, anche se restano fuori i privati e gli addetti
delle piccole e piccolissime imprese”. I sindacati hanno introdotto la
necessità di cambiare l’Ape sociale per i precoci dal 2018: “Non
abbiamo avuto risposta positiva, resta un problema aperto”. I temi su
cui si registra un avanzamento, chiarisce Ghiselli, sono comunque
collaterali e non toccano i nodi principali della piattaforma
unitaria.
Il prossimo incontro sarà lunedì 13 novembre alle 9: qui l’esecutivo
presenterà una proposta complessiva sui temi discussi finora.
“Aspettiamo questo appuntamento, speriamo che nel frattempo cambino le
condizioni”. Allo stato attuale infatti, è emerso chiaramente che “non
vogliono parlare delle pensioni dei giovani e del lavoro di cura. Già
abbiamo capito che la proposta governativa sarà del tutto parziale: la
valuteremo prima dell’incontro con il premier Gentiloni, insieme a
Cisl e Uil, a quel punto si dovranno scoprire le carte. Si capirà
definitivamente se l’esecutivo guarda ai lavoratori con rispetto
oppure no”.
Per la terza volta, comunque, oggi i sindacati hanno varcato la soglia
di Palazzo Chigi per parlare di previdenza: “Si diceva che la
concertazione è finita, ora invece si sta discutendo – riflette
Ghiselli -. Il problema è però avere risposte da portare ai
lavoratori, risposte che non sono arrivate”.
Per riascoltare l’intervista a Roberto Ghiselli:CLICCA QUI
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