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“Preoccupazione per il progetto di Fondazione del Comune di Arezzo”

Cgil e Uil chiedono un incontro all'Amministrazione

Abbiamo seguito con estrema preoccupazione lo sviluppo del progetto del Comune di Arezzo sulla gestione dei servizi sociali ed educativi. Si è letto di una Fondazione “pubblico-privato” ove il Comune di Arezzo conferirebbe proprie risorse economiche  a soggetti che acquisirebbero la gestione del servizio.

Se questa è l’impostazione, CGIL e UIL non solo non la condividono ma pensano che la proposta possa perfino risultare pericolosa. Innanzitutto perché vedremmo con questa scelta determinarsi una concreta esternalizzazione di servizi che la Costituzione italiana affida alla gestione pubblica. A tal riguardo, è bene ricordare che qualsiasi Fondazione che viene a costituirsi con la partecipazione di soggetti pubblici che conferiscono danaro della collettività, diventa essa stessa soggetta a tutte le norme e vincoli previsti per i soggetti pubblici e quindi non è esente da procedure che garantiscano pubblicamente la possibilità di partecipare alle “gare” da parte di tutti.

Con la crisi pandemica sono drammaticamente emersi i danni provocati al sistema pubblico – quale sanità scuola e sociale – che oggi casomai esige investimenti, riqualificazione e nuova programmazione, anche e in particolar modo usufruendo delle risorse europee. Scelte che, tra l’altro, dovrebbero vedere attivamente e unitamente coinvolte istituzioni e società civile, senza che l’Amministrazione Comunale demandi compiti e ruoli con il rischio di costituire l’ennesima Fondazione di partecipazione fotocopia di quelle già costituite che tra l’altro non stanno dando splendida prova di sé.

Per questi motivi, CGIL e Uil attendono dal Comune di Arezzo un  incontro per approfondire il tema della Fondazione.

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