Preoccupazioni della Flai Cgil sul futuro della Sav, la Società Agrolimentare Valtiberina che in questa vallata ha un mulino, 2 negozi e, complessivamente, 13 dipendenti.
“L’azienda – ricorda Giusi Angheloni, segretaria della Flai Cgil – aveva ottenuto un finanziamento regionale sulla base dei PIF, cioè dei Progetti Integrati di Filiera che, a quanto ci risulta, vincolano le aziende ad applicare la strategia presentata per almeno cinque anni. Adesso invece, dopo poco più di un anno, sembra che la Sav sia orientata ad affittare un ramo d’impresa e cioè quello dei negozi che sono localizzati uno a Sansepolcro e l’altro a San Giustino Umbro.
Questa prospettiva ci preoccupa non solo in relazione al PIF ma anche in rapporto alle difficoltà che l’azienda manifesta sul futuro del mulino e al fatto che l’erogazione degli stipendi è arretrata di due mesi, giugno e quattordicesima. Dopo appena un anno dall’entrata in scena della nuova gestione, Sav si trova a lavorare al minimo della sua capacità produttiva. Non solo. Sono state infatti chiuse alcune attività come ad esempio celle frigo e ortofrutta. Il molino lavora a due turni e l’insacco della farina da 1 chilo è stato chiuso. Anche le quantità di ritiro dei cereali sono al minimo storico. I magazzini che sono l’unica fonte di guadagno certo, hanno probabilmente perduto circa metà dei clienti e adesso si vuol smembrare la Sav dando in affitto il ramo di azienda. Una situazione inaccettabile”.
La Flai Cgil ha chiesto elementi di chiarezza all’azienda e intende coinvolgere anche il Comune di Sansepolcro considerando che il rilievo che ha la Sav nelle politiche agroalimentari del territorio.
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