Nel momento in cui stanno per essere concordate importanti modifiche al ns/ sistema pensionistico, può essere utile fare il punto sulla situazione esistente in Italia, tenendo presente che, in Europa, sono 23 i Paesi che prevedono la pensione anticipata (contro i 5 che non la prevedono); inoltre, nel ns/ Paese la spesa pensionistica, in rapporto al PIL, è tra le più alte: 16,5% contro il 15% della Francia, l’11,9% della Germania e il 12,6% della Spagna.
In sintesi, la situazione in Italia, attualmente, è la seguente:
-Pensione di Invalidità: occorre avere 55 anni e 7 mesi, se donne, e 60 anni e 7 mesi, se uomini (quanto sopra è valido solo per il settore privato).
-Lavori Usuranti: Occorre avere un’età di 61 anni e 7 mesi ed avere svolto (per almeno 7 anni nell’ultimo decennio di vita lavorativa) lavori usuranti o turni notturni (vi sono variazioni in relazione alla categoria di appartenenza dei lavoratori).
-Pensione anticipata ordinaria: E’ prevista per qualsiasi età, purchè si abbiano 42 anni e 10 mesi di contributi (se donne, 41 anni e 10 mesi); dal 2018, è prevista una penalizzazione dell’1%, tra 60 e 62 anni e del 2% se il richiedente non ha ancora compiuto i 60 anni.
-Pensione anticipata contributiva: Occorre avere un’età di almeno 63 anni e 7 mesi, nonché almeno 20 anni di contributi versati ed a condizione che l’importo della pensione sia almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale (nel 2016 è di €.448,52).
-Opzione Donna: E’ prevista per le donne con età di almeno 57 anni e 3 mesi (per le lavoratrici autonome occorre avere un anno in più) e almeno 35 anni di contributi (i requisiti di età e contributi devono essere stati maturati entro il 31/12/2015).
-Salvacondotto: Vale solo per i dipendenti del settore privato nati fino al 31/12/1952, con almeno 20 anni di contributi al 31/12/2012 (per le donne) e almeno 35 anni di contributi per gli uomini (quota 96), occupati alla data del 28 dicembre 2011.
N.B. – Si ricorda che le ultime modifiche alle disposizioni in materia pensionistica sono state apportate dalla “Legge Fornero” e dalla manovra 2016.
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