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SUNIA CGIL: Arezzo e l’amianto. Una lunga e drammatica storica

Dalla Sacfem a via Malpighi. Il 17 febbraio convegno Cgil e Sunia alla Borsa Merci
15 febbraio 2017

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Nella serata del 17-2-2017, presso la Borsa Merci, si è tenuta l’iniziativa promossa da C.G.I.L. e S.U.N.I.A. avente per oggetto “AREZZO E L’AMIANTO”.

L’iniziativa si è tenuta dopo che da mesi il Comitato “NO AMIANTO” di via Malpighi, aderente al SUNIA, è mobilitato per la rimozione dell’amianto sul tetto ed entro le stesse abitazioni.

Tuttavia la serata ha avuto un’ impostazione più ampia. In primo luogo a sostegno della petizione presentata al Sindaco e firmata da oltre 4.000 cittadini con la quale, oltre alla rimozione, si chiede che si avvii un processo di risanamento che parta dal pubblico, ma che coinvolga anche il privato abolendo le lungaggini e limitando l’onerosità che richiede un risanamento.

Per capire meglio le questioni sono intervenuti esperti in materia.

L’avv. Guido Cosulich ha portato avanti una lunga battaglia legale sulle vicende del Fabbricone, o SACFEM (ex Bastogi) e che ha fatto della questione un impegno più civile che professionale che ha evidenziato la vicenda aretina collegata allo sviluppo anche legislativo e scientifico sull’amianto

Il prof. Stefano Silvestri chimico che opera all’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica della regione Toscana e collabora alla rivista “Epidemiologia & Prevenzione”. Con parole chiare ha esposto i rischi dell’esposizione all’amianto e cosa fare per debellarli.

On. Prof. Alberto Zolezzi, esperto in materia, presentatore e relatore della recente proposta di legge n. 3.664 presentata alla Camera il 9-3-2016, proposta che, in 26 articoli, tocca tutti gli aspetti connessi all’amianto: dal censimento alla rimozione, dalla tutela agli esposti all’amianto alle tutele sanitarie e previdenziali da chi dall’amianto è colpito, dalla ricerca sanitaria al registro nazionale delle malattie da amianto.

IL SUNIA ringrazia i relatori che hanno evidenziato anche aspetti poco noti sull’amianto. E ringrazia i circa 150 partecipanti tra i quali molti assegnatari di case popolari di vari plessi, compresi alcuni della provincia.

Ringrazia il Sindaco, presente dall’inizio alla fine che, oltre al saluto, ha portato elementi nuovi e positivi. Tra questi il fatto che il Consiglio Comunale dei primi di marzo affronterà il problema e che, un parere positivo del Consiglio, consentirà di investire i soldi necessari per la rimozione dell’amianto. Noi ribadiamo che vorremmo che questo fosse la scintilla che apra una fase nuova nella nostra città

Ha chiuso l’incontro Alessandro Mugnai, segretario della Camera del Lavoro di Arezzo con un impegno; quello di continuare a seguire cosa si muove attorno all’amianto, compreso l’iter della legislazione che ci auguriamo cominci a dare risposte concrete.

 

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L’amianto e Arezzo. “E’ un rapporto purtroppo non nuovo – commenta il Segretario provinciale della Cgil, Alessandro Mugnai. La Sacfem e cioè il vecchio Fabbricone è stato un luogo di lavoro ma anche di malattia e di morte. Ad Arezzo come altrove l’amianto è stato utilizzato nelle lavorazioni industriali, nei capannoni dedicati alle attività produttive, negli edifici residenziali”. “E l’ultimo caso in ordine di tempo – aggiunge Fabio Buricchi, Segretario provinciale del Sunia – è quello di via Malpighi ad Arezzo. Una vicenda che ha coinvolto Arezzo Casa, Usl, Comune di Arezzo e Regione Toscana. Un caso al quale vogliamo mettere fine al più presto possibile”.

Cgil e Sunia hanno così organizzato un convegno che si terrà venerdì prossimo, 17 febbraio, con inizio alle ore 21, nei locali della Borsa Merci in piazza Risorgimento ad Arezzo. Oltre a Mugnai e Buricchi, interverranno Alberto Zolezzi, parlamentare del M5S e relatore di una recente proposta di legge in tema di amianto; l’avvocato Guido Cosulich, legale di ex dipendenti Sacfem che si sono ammalati proprio per l’esposizione all’asbesto; il dottor Stefano Silvestri, esperto e consulente in materia.

Cgil e Sunia – concludono Mugnai e Buricchiesporranno i dati provinciali finora raccolti. E intendiamo proseguire una battaglia che ha in via Malpighi solo la prima tappa. L’eliminazione dell’amianto dagli edifici, siano essi industriali che residenziali, è una battaglia di civiltà per difendere la salute dei lavoratori e di tutti i cittadini”.

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