“Il voto di ieri in Consiglio comunale è stato particolarmente importante. Siamo finalmente di fronte ad una svolta nella storia della lotta all’amianto in questa città e alla conferma che quando i cittadini si muovono in prima persona, quando le iniziative si sviluppano nel rispetto delle leggi e delle istituzioni, è possibile trovare ampie convergenze e soluzioni positive su questioni concrete“.
Quella di Fabio Buricchi, Segretario provinciale del Sunia, è una lettura positiva della seduta di ieri del Consiglio comunale di Arezzo. “L’indicazione unanime è chiara: avviare un serio processo di verifica sulla presenza dell’amianto nel nostro territorio e un progetto di risanamento complessivo che parta dalle strutture pubbliche ma che interessi anche il privato. E’ un’indicazione che rispecchia la petizione firmata da oltre 4.000 cittadini, tra i quali la maggioranza dei consiglieri comunali di tutte le forze politiche, che sollecita il risanamento immediato, iniziando da quello del tetto delle case popolari di via Malpighi che già la USL ha segnalato come struttura a rischio da mettere in sicurezza entro il luglio 2019“.
Il Sunia ringrazia quindi il Sindaco e i consiglieri comunali per il loro voto, i media per l’attenzione con la quale hanno seguito la vicenda amianto e i cittadini che hanno firmato la petizione
“Adesso – conclude Buricchi – compete alla Giunta onorare nel modo più rapido e migliore il mandato ricevuto . E all’intero consiglio verificarne il corretto adempimento nei termini previsti. La nostra attenzione continuerà ad essere costante affinché alle parole seguano i fatti. Ci attendiamo quindi gli atti della Giunta in modo tale che i lavori in via Malpighi inizino velocemente nel rispetto della salute dei residenti, della volontà dei cittadini e del mandato consiliare “.
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Sabato, 4 marzo 2017
In discussione la petizione antiamianto firmato da 4mila cittadini. Sunia e Comitato presenti nell’aula e anche in piazza con un presidio
E’ stata firmata da oltre 4mila cittadini e lunedì prossimo, 6 marzo, sarà il diciannovesimo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di Arezzo.
“La petizione ha registrato l’apertura del Sindaco Ghinelli e la sottoscrizione della maggioranza dei consiglieri comunali – afferma Fabio Buricchi, Segretario provinciale del Sunia. Lunedì ci attendiamo quindi molto dal Consiglio comunale. Non una discussione rituale e nemmeno un consenso che ci pare scontato. Alla massima assemblea cittadina chiediamo azione concrete in tempi certi. Questo si aspettano i cittadini, e non solo quelli che hanno firmato la nostra petizione”.
Buricchi ricorda le richieste che vi sono contenute: “un programma per la rimozione dell’amianto sul tetto delle case popolari di via Malpighi che rispetti i termini indicati dalla USL; l’avvio di un attento monitoraggio sulla presenza dell’amianto nelle strutture cittadine e in particolare in quelle di proprietà pubblica. Rivendichiamo poi la predisposizione di una mappatura dei rischi come premessa per la necessaria opera di informazione e per l’avvio di una seria bonifica. Infine il sostegno informativo ai cittadini che intendano bonificare amianto presente nella propria proprietà”.
Sunia e Comitato di via Malpighi evidenziano, sulla base del rapporto Usl, il pericolo rappresentato dai pannelli in cartone amianto all’interno delle case. “La relazione dell’azienda sanitaria – sottolinea il Segretario del Sunia – indica non solo forme di controllo e manutenzione ma anche operazioni per la rimozione, iniziando dal censimento. Il pericolo è stato ulteriormente evidenziato dalla stessa USL in un incontro alla presenza degli Assessori regionale e comunale alla casa, del Presidente di Arezzo Casa S.p.A. di rappresentati di CGIL, SUNIA e comitato inquilini di via Malpighi. Purtroppo siamo costretti a registrare che ad oggi poco o nulla è stato fatto – conclude Fabio Buricchi. Insieme alla Cgil, abbiamo nuovamente scritto ad Arezzo Casa sottolineando l’opportunità, anche nel suo stesso interesse, che sia reso pubblico un programma complessivo per il risanamento interno”.
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