Acciai (Fp Cgil) e Bertelli (Cgil Casentino):
“Colpiti dipendenti e servizi ai cittadini, un fatto politicamente molto grave”
Il 3 agosto tutti i dipendenti dell’Unione dei Comuni del Casentino hanno trovato le porte dell’ente (ex sede della Comunità Montana) chiuse, incatenate, quando si sono recati in ufficio per lavorare. Subito dopo è stata consegnata una lettera di licenziamento a 9 di loro firmata dal presidente, licenziamenti poi estesi ad altre due figure.
Un fatto grave questo, che sconvolge la ex Comunità montana del Casentino che ha un’esperienza decennale ed avanzata sulla gestione associata di delicati servizi come quelli sociali e del Suap.
“Sappiamo che la giunta dell’Unione dei Comuni si sta riunendo per sfiduciare il presidente – ha dichiarato il segretario della Fp Cgil per gli enti locali Gian Maria Acciai insieme a Andrea Bertelli della Cgil Casentino – Gli atti sono nulli perché non rispettano le procedure contrattuali, la legge e la democrazia. Resta l’assoluta gravità di un gesto che al di là degli aspetti formali colpisce i lavoratori ed ancor più un ente ed i servizi che ha prodotto e produce e che oggi non possono essere resi ai cittadini. Da alcuni mesi abbiamo osservato rapporti politici che si sono degradati e che hanno creato una sorta di smantellamento quotidiano di questa esperienza e dei servizi gestiti. Per questo avevamo chiesto un incontro urgente all’Unione dei Comuni, ma non era arrivata nessuna risposta.
Quella di oggi è un grave provocazione definitiva che a questo punto ci porta ad intervenire, sia da un punto di vista sindacale che legale e politico. Chiediamo con forza alla giunta di trovare una soluzione definitiva a questa situazione surreale e grottesca, da un punto di vista politico chiediamo ai sindaci di capire il futuro di questa esperienza che offre servizi indispensabili ai cittadini di quasi tutto il Casentino.”
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